L’8 marzo le donne si prendono la scena al Magmax

Documenti inediti racconteranno l'indispensabile contributo femminile per le scienze della terra

ASTI – Da sole o insieme, l’8 marzo, comunque al Magmax: alle donne che lo visiteranno, il Museo di mineralogia della Torre Quartero riserverà, mercoledì, un omaggio speciale.

Cassetti, archivi, classificatori del museo più piccolo d’Italia si apriranno per svelare documenti storici, riproduzioni artistiche, fotografie, statuette che racconteranno il contributo delle donne per le scienze della terra.

cartoline della Belle Époque

“E‘ tutto materiale inedito, mai esposto finora, che portiamo allo scoperto in una delle ricorrenze più significative per la storia dell’universo femminile: e si vedrà quanto della presenza delle donne ci sia stato, e ci sia tantissimo, anche nel nostro ambito” anticipa Massimo Umberto Tomalino, responsabile del Magmax, che condurrà le visite, come sempre gratuite: un’ora per turno, dalle 9 alle 19, con prenotazione obbligatoria (328.1698691 o astimagmax@gmail.com).

 

Narrazioni avvincenti porteranno a disegnare profili di donne come Marie Curie, una vita a studiare le sostanze radioattive, premio Nobel per la chimica come Dorothy Mary Crowfoot Hodgkin, antesignana della tecnica di diffrazione dei raggi X, Mary Anning, prima paleontologa scopritrice di scheletri marini e rettili, e Marie-Anne Pierrette Paulze, chimica e moglie di Antoine Lavoisier, giustiziato nella Rivoluzione francese.

Sarà ripercorso anche l’indispensabile e sottopagato lavoro delle donne nelle miniere, al cui interno era per loro vietato entrare, ma che nelle aree esterne erano occupate a fare la cernita dei minerali estratti, separando quelli più pregiati da quelli comuni. Poi il ruolo che si ritagliarono le donne, vedove di minatori, dopo la tragedia di Marcinelle (1956, oltre 250 vittime) e una foto particolarmente significativa: quella della regina Paola di Liegi che, nel 1961, volle visitare il centro minerario di Montegnée per approfondire le condizioni dei lavoratori.

Cartoline postali, figurine, francobolli racconteranno vita e arte mineraria nei secoli, mentre la riproduzione di un quadro dipinto tra il Sei e Settecento farà conoscere il ritratto del primo venditore certificato di minerali: una giovane donna intenta a commerciare cristalli di quarzo in una strada di montagna.

Di grande fascino le colorate carte postali della Belle Époque con le donne accostate alle pietre preziose: rubino, brillante, smeraldo… Imperdibili, tra tutte, le sei preziose cartoline Liebig.

Questo e molto altro attenderanno le visitatrici dell’8 marzo al Magmax. Dopo quella data gli stessi materiali comporranno la mostra temporanea in visione fino al 25 aprile. Ma l’invito alle visitatrici è di riempire con i loro nomi l’agenda delle prenotazioni nel giorno in cui l’apparizione della mimosa possa davvero attribuire un significato profondo al ruolo delle donne nella storia del mondo e dell’umanità.

Caricamento...