L’11 febbraio alle 21 lo spettacolo “Curva cieca” con Muna Mussie allo Spazio Kor

Sempre nell’ambito della stagione Paradise, alle 18 un dialogo in Biblioteca con Pietro Cataldi

ASTI – Doppio appuntamento per “Paradise”, la stagione teatrale di Spazio Kor con la direzione artistica di Chiara Bersani e Giulia Traversi. Venerdì 11 febbraio alle 18 alla Biblioteca Astense secondo appuntamento con i “Dialoghi Paradise” curati da Viola Lo Moro, con “Al piè d’un colle giunto: come lo spazio determina l’accesso – una lettura della Commedia di Dante”, dialogo con Pietro Cataldi e il collettivo “Al di Qua Artists”.

Dialogo Paradise con Pietro Cataldi

Un esule, Dante Alighieri, scrive nella lingua volgare del Duecento, una cosmogonia. L’avventura individuale e universale dell’ascesa e della conoscenza ultima dell’Eden. Il protagonista della Commedia deve continuamente attraversare degli ostacoli, delle barriere, spesso molto concrete, per risalire il colle e giungere infine a riveder le stelle. Ci interessa in questo dialogo sottolineare i passaggi legati alle avversità del protagonista e il rapporto con l’oggi: la lettura di un universo culturale e simbolico molto distante, le similitudini politiche ed esistenziali tali da rendere vicino e utile interpretarne i passaggi, la distanza siderale tra il mondo del poeta e il nostro.

Pietro Cataldi (Roma, 1961), si è laureato nel 1984 a Siena in Lettere moderne con Romano Luperini e Franco Fortini. È nel comitato direttivo di «Allegoria». Dal 1990 insegna all’Università per Stranieri di Siena, presso la quale è professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea ed è stato Rettore (ottobre 2015 – ottobre 2021). Ha partecipato in qualità di relatore a decine di convegni e tenuto corsi e conferenze, in Italia e in molti paesi europei (fra i quali Austria, Bulgaria, Francia, Danimarca, Germania, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Turchia) ed extraeuropei (Camerun, Cina, Cuba, Russia, Uzbekistan). Ha studiato Dante, Leopardi, Ungaretti, Montale, Ausiàs March, le poetiche del Novecento, la storia letteraria, i metodi critici, questioni teoriche (in particolare legate al tema del commento ai testi letterari), e ha dedicato varie opere al mondo della scuola.

Viola Lo Moro è nata a Roma nel 1985. Si è laureata in letteratura moderna e contemporanea e specializzata in letterature comparate. È una delle socie della libreria delle donne di Roma, Tuba, della quale cura la programmazione. È, insieme ad altre, ideatrice e organizzatrice del festival delle scrittrici “InQuiete”. Ha scritto e scrive articoli per riviste cartacee e on line: Leggendaria, DWF, Letterate Magazine, Femministerie. Viola si occupa anche di creare una bibliografia ragionata intorno a ognuno degli spettacoli del cartellone di Spazio Kor, la “Libreria Paradise”, già consultabile sul sito www.spaziokor.it .

Ingresso libero con Green Pass rafforzato e, trattandosi di un incontro, mascherina FFP2 (per la frequentazione ordinaria della biblioteca negli altri giorni è sufficiente la mascherina chirurgica).

Curva Cieca

Sempre venerdì 11 febbraio alle 21 allo Spazio Kor va in scena lo spettacolo “Curva cieca”, di e con Muna Mussie e le parole di Filmon Yemane, video editing Lino Greco, produzione Short Theatre, ZonaK, Santarcangelo Festival, Spazio Kor, Città di Ebla, con il supporto di Xing e Teatro di Roma – Teatro Nazionale all’interno di Boarding Pass Plus Dance.

Lo spettacolo “Curva cieca” è fruibile anche per persone cieche e ipovedenti attraverso l’audiodescrizione live tramite dispositivo che è necessario prenotare entro l’8 febbraio tramite mail: info@spaziokor.it .

 

Fulcro della performance è la scoperta della lingua materna di Muna Mussie, nella forma di un dialogo con Filmon Yemane, ragazzo eritreo, non vedente dall’età di dodici anni. Parole, segni e fluttuazioni di senso si compongono intorno alla voce di Filmon, pista sonora per l’ascolto di lezioni di lingua tigrigna con l’ausilio di immagini provenienti da un vecchio abbecedario. “Curva Cieca” è un dispositivo metadidattico che usa la forma didascalica per instaurare un paesaggio intimo: la narrazione biografica porta a riflessioni filosofiche e irrora la presenza: un corpo ligio tenta di aderire a un’immagine costantemente sfuggente

Muna Mussie (Eritrea 1978) inizia il suo percorso artistico nel 1998 formandosi e lavorando come attrice performer con il Teatrino Clandestino fino al 2001. Frequenta nel 2002 il Corso Europeo di alta formazione per l’attore, condotto da Cesare Ronconi del Teatro Valdoca e prosegue la collaborazione come attrice fino al 2010. Dal 2001 al 2005 è parte fondante del collettivo di ricerca Open, dove a seguito della performance “opentolikemunamussie” (2005) inizia a maturare il desiderio di indagare modi propri dello stare in scena. Il lavoro di Muna Mussie, tra gesto, visione e parola, indaga i linguaggi della scena e delle performing arts per dare forma alla tensione che scaturisce tra differenti poli espressivi. Tra le produzioni: Più che piccola, media (2007), Con Permesso (2008), progetto site specific Galata Perform Istanbul, Ti ho sognato, ma non eri il protagonista (2010). È autrice con Flavio Favelli della collezione di abiti FFMM (2007-2009). Tra i progetto internazionali: Monkey See, Monkey Do (Chapter I-II, 2011-2012); seguono l’installazione e performance Milite Ignoto (2015) e la performance Oasi (2018) che indagano le apparizioni fantasmatiche e la storia minore.Tra gli interventi oggettuali si segnala il progetto Punteggiatura (2018) basato sulla pratica del cucito, che vede la lingua come spazio politico-affettivo. Curva (2019), Curva Cieca (2021), Bologna St.173 (2021), Bientôt l’été (2021), Oblio (2021).

Il suo lavoro è stato presentato ad Art Fall/PAC Ferrara, Xing Raum e Live Arts Week Bologna, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Torino, Museo Marino Marini Firenze, Workspace Brussels, MAMbo Bologna, Màntica Cesena, Santarcangelo Festival, Viafarini Milano, Ipercorpo Festival, Museion Bolzano, Festival Pergine Spettacolo, Sale Docks Venezia, ERT Bologna, Biennale Atlas of Transitions, Vie Festival Modena, Artcity Bologna, Manifesta 2020 Marsiglia, Archive Books Milano, SAVVY Contemporary, Short Theatre.

La stagione è realizzata in collaborazione con Città di Asti, Fondazione Piemonte dal Vivo, Teatro degli Acerbi, e Mon Circo, e con il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT, SCENA UNITA, Fondazione Cesvi La Musica che Gira, Music Innovation Hub e con maggiore sostenitore la Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “ART~WAVES. Per la creatività, dall’idea alla scena” che guarda al consolidamento dell’identità creativa dei territori attraverso il sostegno alla programmazione nel campo delle performing arts e alla produzione creativa contemporanea, unendo ricerca, produzione, offerta e distribuzione in una logica di ecosistema per rafforzare le vocazioni artistiche del territorio.

Biglietti 10 euro (ridotto 8 euro per possessori Kor Card, abbonati alla stagione del Teatro Alfieri, tesserati Biblioteca Astense Giorgio Faletti, under 25 over 60, speciale ridotto 5 euro per gruppi di minimo 10 persone), acquistabili online su www.spaziokor.it e www.webtic.it, e prenotabili su www.allive.it o tramite info@spaziokor.it, 3278447473. Ingresso regolato dalle normative vigenti (Green Pass rafforzato e mascherina FFP2). Maggiori dettagli su www.spaziokor.it

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