I primi 10 anni di attività del Centro Studi Vini del Piemonte di San Damiano d’Asti
Satellite scientifico nato in seno alla Coldiretti di Asti e dal 2016 accreditato a livello nazionale
SAN DAMIANO – E’ pronto a festeggiare i primi 10 anni di attività il Centro Studi Vini del Piemonte di San Damiano d’Asti, l’unico satellite scientifico in tutt’Italia nato in seno alla Coldiretti, quella di Asti, riconosciuto nel 2016 da Accredia come Ente certificatore a livello nazionale.
Un vero e proprio fiore all’occhiello del territorio che, con grande professionalità e comprovata esperienza, concorre al fabbisogno di oltre 300 aziende vitivinicole italiane di piccole, medie e grandi dimensioni.
Con la direzione dell’enologo Secondo Rabbione, il team di agronomi, enologici e tecnici di settore attualmente, composto da Roberta Gariglio, Annalisa Chiola, Daniele Rabbione e Mario Ceca, si dedica quotidianamente all’analisi e all’emissione delle Certificazioni Accredia (marchio internazionale riconosciuto in tutto il mondo) nonché dei documenti di accompagnamento necessari per l’export dei vini. Analisi certificate e specifiche che, a seconda della Nazione di destino, riportano, tra gli altri, valori di alcol, zuccheri, alcol totale, densità, massa volumica, acidità totale e volatile, anidride solforosa, metilico, soflati, ceneri, estratto non riduttore. In particolare, circa il 60% delle analisi prodotte sono destinate al mercato orientale (Cina, Giappone, Taiwan e altri Paesi asiatici); a ruota seguono gli States, il Brasile e l’Australia. Inoltre, da più recentemente, grazie ai suoi professionisti e ai macchinari tecnologici e digitali di ultima generazione di cui è dotato il Laboratorio, il Centro Studi è anche divenuto prezioso punto di riferimento per consulenze aziendali relativamente alle analisi di uve e vini.
“La nostra mission – spiega il Direttore Rabbione, – è quella di soddisfare il cliente dal punto di vista tecnico-scientifico e in termini di efficienza-tempestività. Negli anni abbiamo messo a punto un sistema di qualità altamente strutturato che ci consente di gestire i flussi con celerità e precisione, rilasciando analisi di consulenza in giornata ed entro 48 ore per l’export. Tutto questo ha concorso all’apprezzata reputazione che, col passaparola, annualmente si traduce in un +22% di clienti acquisiti e di analisi prodotte (circa 7mila cartelle e oltre 20mila faldoni). In parallelo, proseguiamo l’attività di ricerca scientifica in collaborazione con il professor Vincenzo Gerbi dell’Università degli Studi di Torino e con il Crea; una ricerca che non si ferma alle pubblicazioni, ma viene concretamente applicata alla viticoltura, ponendoci da trait d’union con le aziende agricole”.
Oltre che ricerca e servizio, il Centro Studi Vini del Piemonte, in 10 anni, è altresì diventata preziosa banca dati per le analisi delle principali denominazioni; un patrimonio fondamentale e unico (per l’astigiano), per meglio comprendere l’andamento della viticoltura, anche, alla luce dei recenti cambiamenti climatici.
Tra orgoglio e soddisfazione, Rabbione non esita a manifestare un’altra grande prospettiva: – ora, che il Centro si è affermato, confido possa ulteriormente crescere offrendo rinnovate opportunità occupazionali ai nostri giovani”.