“Vuoi i Bonus Statali? Allora devi ‘batterli’ tutti”: arriva il GAME-SHOW dello Stato I Via al Clickday: ufficiale la ‘gara tra i poveracci’ il più veloce a premere ‘vince’ i soldi

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“Vuoi i Bonus? Allora clicca e prima degli altri”: arriva quello che sembra essere a tutti gli effetti una sorta di Game show dello Stato. Che cosa sarebbe? Il Clickday. Ufficiale: clicca, ma fai presto, o non becchi un quattrino.

Alcuni la chiamano la ‘gara tra poveracci’: il più veloce a premere ‘vince’ i soldi, chi perde non ha niente. Altri le bollano come le “sfide della disperazione”.

Non conta quanto tu sia povero; conta se hai una buona connessione, se sei veloce a premere, sennò altri al tuo posto beccano il benefit e tu resti al palo.

Il nuovo allarme che alcuni esperti di fisco e di giurisprudenza, anche tramite il web e i social, stanno di recente lanciando riguarda il meccanismo del cosiddetto click day relativo ai bonus statali.

Ma di che cosa si tratta esattamente? Si parla di un protocollo ormai ricorrente: lo Stato, per sostenere determinate categorie di cittadini o imprese, mette a disposizione fondi limitati sotto forma di bonus.

Ecco come funziona il ‘Game show”

Per accedervi è necessario registrarsi online, attraverso portali dedicati, nel giorno e nell’orario prestabilito. A prima vista nulla di male, anzi: la digitalizzazione delle procedure dovrebbe rendere più rapidi e trasparenti i passaggi. Eppure il nodo critico è proprio il funzionamento del click day. Non basta avere i requisiti, come ad esempio un ISEE molto basso o una condizione economica di forte disagio.

Ciò che conta davvero è la velocità con cui ci si collega e si riesce a completare la registrazione. In pratica, chi arriva prima si accaparra i fondi disponibili, chi arriva dopo resta escluso.

uomo disperato, lacrime, denaro, tasse, pensieri, povertà, calcolipexels - dentrolanotiziabreak
uomo disperato, lacrime, denaro, tasse, pensieri, povertà, calcolipexels – dentrolanotiziabreak

Che la gara tra poveri abbia inizio

È questo che ha fatto parlare di una “gara tra poveri”: non si tratta di un criterio di selezione basato sul bisogno effettivo, ma su fattori tecnici e contingenti. Basta una connessione internet lenta, un server che si blocca o un piccolo errore nella compilazione, e la possibilità di ricevere il bonus svanisce.

Non a caso, molti cittadini hanno definito il meccanismo “ingiusto” e, in certi casi, perfino umiliante. Gli esperti sottolineano come la logica del click day finisca per trasformare un sostegno economico in una sfida contro il tempo, quasi una competizione spietata in cui “mors tua, vita mea” sembra diventare la regola. A rimetterci, paradossalmente, sono spesso proprio le persone più fragili, che magari hanno meno dimestichezza con la tecnologia o non possono contare su strumenti adeguati per collegarsi in tempo reale.
Il dibattito è aperto: molti invocano soluzioni alternative, come graduatorie basate su criteri oggettivi e controllabili, che tengano conto delle reali necessità dei cittadini. Solo così i bonus statali potrebbero davvero assolvere alla loro funzione originaria: sostenere chi ha più bisogno, senza trasformare l’assistenza in una corsa contro il cronometro.