Vino, le modifiche per le Doc e Docg piemontesi

Approvata la nuova Docg Canelli, modificati i disciplinari delle denominazioni Freisa d’Asti, Barbera d’Alba, Gavi e Asti

Il Comitato Nazionale Vini ha approvato importanti provvedimenti che interessano alcune denominazioni d’origine prodotte in Piemonte.

Esprimiamo particolare soddisfazione – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonteper l’approvazione della richiesta di riconoscimento della nuova denominazione d’origine controllata e garantita Canelli: siamo certi che questa legittimazione offrirà nuovi stimoli per il miglioramento qualitativo a un gruppo di produttori in costante crescita, fortemente impegnato per la valorizzazione dell’identità territoriale del prodotto principe delle colline del Moscato”.

La nuova denominazione deriva dalla sottozona Canelli della docg Asti. Il vino Canelli docg si otterrà da vigne coltivate col solo vitigno Moscato bianco nei comuni di Bubbio, Calamandrana, Calosso, Canelli, Cassinasco, Castagnole Lanze, Coazzolo, Costigliole d’Asti, San Marzano Oliveto, Moasca e Loazzolo in provincia di Asti e nei comuni di Camo, Castiglione Tinella, Cossano Belbo, Mango, Neive, Neviglie e Santo Stefano Belbo in provincia di Cuneo.

Sono inoltre stati modificati – informa Confagricoltura –  i disciplinari di produzione delle doc Freisa d’Asti e Barbera d’Alba e delle docg Gavi e Asti. Di seguito le principali novità.

Freisa d’Asti: tra le modifiche principali è stata modificata la base ampelografica prevedendo il vitigno Freisa per almeno il 90%; nel restante 10% saranno consentiti tutti i vitigni a bacca nera, esclusi gli aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Piemonte.

«Il Freisa è un antico e nobile vitigno piemontese e la rimodulazione del suo disciplinare è un passaggio importante verso un nuovo orizzonte della sua valorizzazione», dichiara Filippo Mobrici, Presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. I cambiamenti, che riguarderanno già le bottiglie della vendemmia 2021, possono essere sintetizzati in due punti: semplificazione e comunicazione. Un po’ per andare incontro al favore del mercato e, di conseguenza, per avere maggiori possibilità di raccontare un vino che rappresenta allo stesso tempo il Piemonte e il Monferrato. Un totale di circa 200 ettari coltivabili in quasi tutta la provincia di Asti, con particolare riferimento alla parte Nord-Ovest verso il Torinese, e una versatilità racchiusa nelle sue molteplici declinazioni: vino fermo, superiore, frizzante e spumante, con l’aggiornamento del disciplinare il Freisa si prepara a acquisire un volto nuovo e una nuova interpretazione, mantenendo radici ben piantate nella tradizione del suo riconoscibile carattere.

Barbera d’Alba: la modifica riguarda il riconoscimento della sottozona Castellinaldo.

Gavi o Cortese di Gavi docg: è stato approvato l’ampliamento della zona di elaborazione per le tipologie spumante e frizzante in Provincia di Alessandria, Asti e Cuneo ed è stata specificata la durata della permanenza sulle fecce della partita destinata a Gavi spumante in minimo di 6 mesi per il metodo charmat e minimo di 9 mesi per il metodo classico.

Asti docg: verrà inserito il marchio della denominazione nella fascetta sostitutiva dei contrassegni di Stato.

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