Verdura a peso d’oro: zucchine a 3,90€, fagiolini a 7,20€: dal 1° settembre c’è la tassa sulla spesa | Ti costa circa 3.000€ all’anno

Verdura pagata a peso d'oro - Dentrolanotiziabreak.it (Fonte foto Canva)
Ormai fare la spesa è diventato un vero e proprio incubo: la verdura viene venduta a peso d’oro e in un anno puoi arrivare a perdere più di 3.000 €.
Come abbiamo avuto modo di spiegare anche in occasione di articoli precedenti, negli ultimi anni sono cambiate considerevolmente non solo le abitudini degli italiani, ma anche i costi da sostenere per motivazioni diverse.
Un esempio pratico per capire quanto stiamo dicendo è rappresentato proprio dall’acquisto dei beni di prima necessità che possiamo reperire sia nei supermercati che nei banchi ortofrutticoli privati. Infatti, è stato riscontrato che ormai la verdura ha raggiunto un costo davvero esorbitante, come se fosse venduta a peso d’oro.
Una notizia non certo rassicurante, che si traduce per le nostre tasche in una grave perdita economica, solo per riuscire a sostentarci quotidianamente.
Non si tratta soltanto delle zucchine vendute a 3,90 € al chilo o dei fagiolini che hanno ormai toccato quota 10 €, ma di una tendenza molto più preoccupante, che rischia di farci diventare i nuovi poveri.
Verdura venduta a peso d’oro: preparati a sborsare più di 3.000 €
È bene ribadirlo: nel corso degli ultimi anni abbiamo visto come il costo dei beni di prima necessità sia aumentato considerevolmente. Basta andare al supermercato per rendersi conto di come l’impennata dei prezzi abbia colpito ogni settore.
Un esempio lampante è rappresentato dalle confezioni di alimentari che hanno mantenuto quasi lo stesso prezzo o sono aumentate sensibilmente, ma con un contenuto ridotto anche di 200 grammi rispetto al passato.
Il tutto non finisce qui: un’altra impennata significativa è stata registrata proprio su frutta e verdura, arrivate ai massimi storici come non era mai accaduto prima. Zucchine e fagiolini, insieme ad altre verdure, in diversi casi hanno raggiunto la soglia dei 10 € al chilo.
Nei supermercati, tutto troppo caro: cittadini in allarme
Nel mirino dei media troviamo uno studio condotto dai ricercatori dell’Emergency Klimt Intelligence Unit del Regno Unito, insieme alla Banca Centrale Europea, alla Food Foundation, al Barcelona Supercomputing Center e al Potsdam Institute for Climate Impact Research.
La ricerca ha evidenziato come alcuni alimenti abbiano subito aumenti molto più alti rispetto ad altri. Tra questi figurano patate, cipolle, cavoli e cacao, fortemente condizionati dagli eventi meteorologici estremi che hanno inciso sui raccolti ben prima del 2020.
In particolar modo, dopo la siccità che ha colpito il Ghana, il cioccolato ha registrato un raddoppio del prezzo globale di circa il 30% come materia prima. Altri Paesi hanno subito la stessa sorte a causa di caldo, siccità e precipitazioni intense.
A pagare il prezzo più alto, come sottolinea anche agi.it, sono le famiglie a basso reddito, costrette a scegliere alimenti meno nutrienti ma più economici, privilegiando il costo rispetto al valore nutrizionale. Una condizione che le espone a un rischio maggiore di sviluppare gravi problemi di salute come cancro, diabete e malattie croniche.