Uno dei borghi più belli del Piemonte ha un’isola segreta e parla la lingua del silenzio

Isola Lago di Orta (Pixabay- Alessandra Barbieri) Dentrolanotiziabreak.it
Un borgo affacciato sul Lago d’Orta in Piemonte nasconde un cuore medievale e un’isola incantata amata da scrittori e viaggiatori.
Là dove il lago abbraccia la pietra e il tempo si è fermato. Appoggiato con grazia tra le colline e le acque del Lago d’Orta, c’è un luogo che sembra uscito da una fiaba.
Le sue vie sono strette, il suo profilo discreto e la sua bellezza delicata si scopre passo dopo passo.
Non ha bisogno di esagerare per farsi notare: basta arrivare e lasciarsi guidare dalla calma che lo avvolge.
E proprio qui, tra ville storiche e ciottoli consumati, si cela una piccola isola dal fascino segreto. Scopri di quale luogo incantato stiamo parlando e includilo nel tuo prossimo viaggio.
Un borgo senza tempo che riflette nel lago la sua anima
L’eleganza discreta del Piemonte tra arte, storia e pietra viva. A pochi chilometri da Novara, Orta San Giulio si adagia come una perla su una delle sponde più intime e silenziose del Piemonte. Con poco più di mille residenti e un tessuto urbano che conserva l’impianto medievale, questo borgo conquista per la sua autenticità. Le sue stradine lastricate, le case dai colori pacati e le botteghe artigiane sembrano sospese in un’altra epoca, lontana dalla frenesia contemporanea.
Il cuore di Orta è piazza Motta, una terrazza sull’acqua dove il tempo si affaccia ogni giorno. Al centro si erge il Broletto, meglio conosciuto come Palazzotto, con affreschi, stemmi e meridiane che raccontano secoli di storia comunitaria. Le ville nobiliari come Palazzo Penotti Ubertini e Villa Bonola svelano un passato colto e raffinato, mentre la frazione di Legro, nota come “paese dipinto”, sorprende con i suoi murales ispirati a Gianni Rodari, nato proprio in questi luoghi.

Un’isola nel lago, un libro nella mente e un silenzio che incanta
Tra basiliche, monache e romanzi: l’anima nascosta di Orta San Giulio. Ma ciò che rende davvero unico questo borgo è l’isola che gli sta di fronte, come uno specchio d’acqua riflesso in un sogno. L’isola di San Giulio, lunga 275 metri e distante appena 400 metri dalla riva, custodisce il segreto più profondo di Orta. Qui sorge la basilica omonima, insieme all’Abbazia Mater Ecclesiae, sede di una comunità di monache di clausura. Un luogo dove la voce più forte è quella del silenzio.
Poche case, una manciata di abitanti e un sentiero circolare, chiamato non a caso “la via del silenzio”, che invita al raccoglimento. È proprio su questa piccola isola che Gianni Rodari ha ambientato “C’era due volte il barone Lamberto”, donandole un’aura letteraria. Umberto Eco l’ha citata più volte, attratto dalla sua calma surreale. E oggi continua a ispirare chi cerca quiete, bellezza e significati profondi lontano dalla confusione e dai centri troppo affollati.