Si chiama Agata l’omaggio del Magmax per la Festa della donna – Dentro la notizia

Agata come il nome di donna, ma anche come il minerale capace di stregare per i suoi colori:naturale, dunque, che ilMagmaxdedichi a questavarietà di quarzo microcristallinol’omaggio pensato per laGiornata internazionale dell’8 marzo.In quel giorno si aprirà infatti, nello scrigno dellaTorre Quartero, lamostra estemporanea “Donne al Magmax: Agata“:saranno esposti unatrentina di campioni estratti in varie parti del mondo. Molto raro quello, proveniente dal Brasile, che lega insieme agata e ametista; né mancheranno alcuni pezzi portati alla luce e lavorati a Idar-Oberstein, luogo che tradizionalmente lega il proprio nome, fin dal XV secolo, alla pietra da sempre amata dalle signore, che la esibiscono per lo più in forma di ciondolo.“Il bello è che non esistono due tagli, o fette, uguali di questo minerale, evocativo, cangiante, mutevole: proprio come il carattere delle donne”anticipaMassimo Umberto Tomalino,che terrà le visite guidate.Così bellal’agata, nei rossi, gialli, bruni, verdi, violache la contraddistinguono, che ilpittore tedesco Albrecht Dürer se ne innamorò:la storia, ammaliante e struggente, costituirà uno dei momenti della narrazione di Tomalino, presidente del Magmax, durante la visita.La mostra resterà aperta fino al 25 aprile,rivolta in particolare al pubblico femminile in coincidenza con la Festa della donna: saranno ammessefino a dieci partecipanti per ogni gruppo.Ci si può già iscrivere (328.1698691; astimagmax@gmail.com): come sempre, nello spazio dicorso Alfieri 360, l’accesso è libero ma su prenotazione.