ASTI – Nel mese di settembre 2019 l’associazione a tutela degli utenti“Casa del Consumatore”pubblicava un’elaborazione,ad opera del proprio ufficio studi, dei datisul tasso di evasione nell’ambito del trasporto pubblico gestito dall’ASP.Nel giugno 2020 l’ASP promuoveva una causanei confronti della Casa del Consumatore, chiamata a rispondere di “danni non patrimoniali per la lesione dell’onore, del decoro, della reputazione dell’ASP”.Il procedimento al Tribunale di Asti si è concluso favorevolmente per la Casa del Consumatore. Nelle motivazioni della sentenza, ilGiudice Pasquale Perfettiscrive: “A parere di questo giudicante le pubblicazioni contestate pertengono ad un legittimo esercizio dei diritti di critica e manifestazione del pensiero, tanto più in materia di pubblico interesse, afferente alla gestione di servizi per la collettività, non esondando – né nel contenuto, né nei toni – continua il Giudice- Lo studio ha offerto una valutazione, circa il rapporto tra trasportati ed evasione all’obbligo di pagamento del titolo, facendo ricorso ad una ipotesi matematica ricostruttiva, e proponendo determinati esiti in conseguenza di questa. Non si condivide- sottolinea il Giudice Perfetti- neppure la tesi di ASP, secondo cui, in sede di replica alla richiesta di rettifica, la Casa del Consumatore sarebbe giunta ad attacchi di natura personale finalizzati a colpire, sul piano “personale e professionale” l’Amministrazione: in verità il pezzo, per quanto aspro, si limita a muovere determinate critiche alle modalità operative di ASP”.In conclusione ilGiudice Pasquale Perfetti:“Ribadito che i toni utilizzati non paiono affatto denigratori, men che meno volgari o offensivi – a meno di non premiare l’eccessiva “suscettibilità” del destinatario (Amministrazione comunale e ASP n.d.r), al contrario dovendosi pretendere da questi un certo grado di tolleranza alla critica, trattandosi di amministratore di un servizio, che involge la spendita di pubblico denaro”.L’ASP si è vista condannare al pagamento delle spese legali.“Citare in giudizio un’Associazione di Consumatori– dice ilpresidente Stefano Santin–penso che sia sempre un autogol e questa sentenza ne è la piena dimostrazione. Peccato che le spese legali, per averci citato in giudizio, le paghino tutti i cittadini, essendo ASP un’azienda a maggioranza pubblica”.
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