Se vuoi diventare ricco ti multano: cercatore d’oro multato per video sui social

Pepita d'oro (Canva) Dentrolanotiziabreak.it
Un cercatore d’oro di Novara sanzionato per la ricerca dell’oro nel torrente Elvo: normativa chiara e rispetto ambientale imprescindibile.
Un uomo di Novara, sessantenne, è stato multato dai Carabinieri forestali del Biellese per aver cercato oro nel torrente Elvo utilizzando metodi inopportuni.
L’intervento segue segnalazioni dell’Associazione biellese dei cercatori d’oro, che aveva rilevato comportamenti non conformi alla normativa vigente.
La sanzione, di centinaia di euro, sottolinea il rigore delle regole in materia: un’attività tradizionale e affascinante, che resta però rigorosamente seguendo le regole.
Ecco cosa è successo e perché è stato multato il cacciatore d’oro.
Il torrente Elvo e la tradizione dell’oro
Il torrente Elvo, affluente principale del Cervo in Piemonte, è noto per le sue pagliuzze d’oro alluvionale, un tesoro ereditato dall’antica erosione delle rocce alpine. Le sue sabbie, insieme a quelle di altri corsi d’acqua come il Ticino, l’Orco e l’Orba, contengono minuscole scaglie d’oro, spesso concentrate in anse o “punte aurifere”, dove la corrente le deposita nel tempo.
Nella zona, il Museo dell’Oro e della Bessa e l’Ecomuseo Valle Elvo e Serra custodiscono strumenti tradizionali e testimonianze storiche su questa pratica, che affonda le proprie radici nell’epoca romana. Attualmente, l’attività è vissuta soprattutto come un hobby affascinante, regolamentato e rispettoso dell’ambiente, che attira curiosi, appassionati e turisti alla ricerca di un contatto diretto con la natura e con la storia mineraria locale.

Normativa, dettagli e sanzione
La ricerca dell’oro in Italia è disciplinata da una normativa nazionale che stabilisce come i beni del sottosuolo, compreso l’oro, siano di proprietà statale. In Piemonte esistono regole ancora più specifiche: l’attività è consentita solo con strumenti manuali, è vietato l’uso di macchinari motorizzati e sono previsti limiti giornalieri di raccolta. Inoltre, è obbligatorio coprire eventuali buche scavate e registrarsi gratuitamente presso gli elenchi regionali dei raccoglitori.
Nel caso in questione, i carabinieri forestali di Sordevolo sono intervenuti a seguito di segnalazioni che indicavano la presenza di cercatori lungo il tratto del torrente tra Borriana, Salussola e Cerrione. L’uomo, individuato grazie a contenuti diffusi sui social, utilizzava pompe elettriche a immersione alimentate a batteria, collegate a canaline di lavaggio. Si tratta di un metodo vietato proprio per il suo impatto sull’alveo e sull’ecosistema. Il sessantenne è stato quindi sanzionato con una multa di circa 250 euro. Questo episodio evidenzia come la ricerca dell’oro, pur rappresentando un patrimonio culturale e naturalistico di grande fascino, debba essere svolta con rispetto per l’ambiente e nel rispetto delle regole. La vicenda del cercatore multato lungo il torrente Elvo ricorda che il fascino della ricerca dell’oro nei fiumi piemontesi è tuttora vivo. Ma deve essere praticato con strumenti semplici, rispetto delle normative e un approccio responsabile verso l’ambiente e il patrimonio culturale.