Le proposte della Cgil di Asti per la transizione energetica ed ecologica della città

Al centro del documento del Sindacato anche il riuso di alcuni edifici dismessi e il potenziamento della rete della rigenerazione dei rifiuti

A cura di Valentina Veneto

ASTI – Questa mattina alla Camera del Lavoro di Asti si è tenuta la conferenza stampa in cui sono state illustrate le proposte della Cgil per il riuso di alcuni edifici dismessi, il potenziamento della rete della rigenerazione dei rifiuti e la transizione energetica ed ecologica della nostra città.

A prendere la parola sono stati il Segretario con delega all’Industria Giuseppe Morabito e il Segretario Generale Luca Quagliotti.

L’incontro è iniziato con una panoramica generale sulla situazione nazionale attuale, mettendo in evidenza le conseguenze economiche e sociali della pandemia e del conflitto tra Russia e Ucraina, come l’aumento del costo dell’energia e della spesa alimentare, rincari a cui sono sempre più soggette famiglie e aziende.

La Cgil si domanda cosa pensano di fare le amministrazioni locali a riguardo, e ritiene sia necessario che le istituzioni, insieme alle aziende pubbliche e private, investano sul nostro territorio per un cambio di rotta al fine di migliorare la compatibilità tra ambiente e sviluppo.

Il Sindacato ha individuato quattro linee di intervento

  • sostegno alla raccolta differenziata e al completamento del processo di raccolta, con produzioni derivanti dal materiale derivato;
  • creazione di un circolo virtuoso dei rifiuti, un riuso/riciclo a chilometro zero, anche al fine di creare energia;
  • attività legate alla produzione di energia elettrica non inquinante e miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici con l’obiettivo di favorire l’arrivo nella nostra città di aziende che operano nel settore e nell’installazione di pannelli solari e fotovoltaici.
  • recupero e utilizzo delle acque piovane utile per l’agricoltura, negli edifici al posto dell’acqua potabile per i servizi igienici e, anche, al fine di realizzare le condizioni per la creazione di una filiera collegata all’idrogeno verde.

Queste quattro linee guida si sposano con la volontà di riprendere il progetto di costruzione della ‘’cittadella dell’energia’’ nell’area dell’ex Way Assauto, dove verrebbero utilizzati sia i tetti dei capannoni vuoti per l’installazione dei pannelli solari sia gli spazi della palazzina per collocare un centro di ricerca sulle energie rinnovabili.  Qui si potrebbero trasferire, una volta bonificata l’area, anche alcune scuole e centri di formazione andando così a creare un ‘’quadrilatero’’ dove le varie realtà coinvolte potrebbero lavorare in sinergia. Tale proposta vuole permettere anche alle start up di trovare terreno fertile nella città di Asti.

Quagliotti ha poi elencato le linee di intervento economico per finanziare i progetti proposti dal sindacato.  Tutti i dettagli qui.

 

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