Pronti per partire? Ma il tuo animale soffre quando prepari la valigia: ecco cosa fare per non farlo ammalare di crepacuore

In vacanza senza animali domestici (Foto di Alexa da Pixabay) - dentrolanotiziabreak.it
Animali e vacanze: scopri come riconoscere i segnali di stress del tuo pet e prepararlo alla partenza senza traumi né brutte sorprese.
L’estate è il momento perfetto per staccare la spina, salire in macchina o su un treno e lasciarsi alle spalle la solita routine. Ma mentre tu sogni ombrelloni e spritz, qualcuno in casa potrebbe non essere così entusiasta.
Ogni anno, tra giugno e agosto, milioni di italiani si mettono in viaggio. E se per noi la vacanza è relax, per qualcun altro può essere fonte di confusione, ansia e… sospetti.
Perché sì, certi “coinquilini” non parlano, ma osservano. E quando vedono tirare fuori la valigia, cambiare gli orari o sentono quel nervoso da partenza nell’aria… iniziano a capire che qualcosa non va.
Chi vive a stretto contatto con un animale domestico – che sia cane, gatto, coniglio o pappagallo – lo sa: hanno un radar infallibile per ogni cambiamento. E non sempre lo prendono bene.
Animali: come non farli soffrire quando vai in vacanza
Gli animali non hanno il concetto di “ferie” o “weekend fuori porta”, ma notano ogni dettaglio che rompe la routine: una borsa diversa, tu che vai avanti e indietro per casa, l’odore nuovo dei vestiti da vacanza, e magari una ciotola lasciata mezza piena più del solito. Alcuni si fanno più silenziosi, altri si incollano a te come colla vinilica.
La reazione alla tua assenza può variare. Ci sono animali tranquilli, che si adattano con un po’ di coccole in più. Altri, invece, possono soffrire: mangiano meno, si nascondono, o diventano più irrequieti. Ecco perché è importante preparare anche loro, non solo la valigia.

I comportamenti giusti da adottare
Prima di partire, non farti cogliere impreparato: mentre tu stai pensando a quale costume mettere in valigia, il tuo animale sta già facendo i conti con la malinconia. Per aiutarlo a stare più sereno durante la tua assenza, lascia in giro qualche oggetto con il tuo odore: una coperta usata, una vecchia maglietta, il suo cuscino preferito o persino un calzino (lavato? Meglio di no!). Questi piccoli “ricordi olfattivi” possono avere un effetto calmante, quasi come un abbraccio a distanza. Poi scegli con attenzione dove e con chi lasciarlo: un pet sitter di fiducia, una pensione con buone recensioni, o un parente che già conosce e con cui si sente a proprio agio. Evita soluzioni improvvisate o “tanto è solo qualche giorno”: per lui ogni giorno senza di te è un piccolo trasloco emotivo.
Infine, cerca di mantenere una certa continuità nelle abitudini: pasti agli stessi orari, passeggiate se previste, giochi e momenti di coccole. Lascia istruzioni precise a chi se ne occuperà, come faresti con un neonato: sì, anche se si tratta di un gatto che finge indifferenza ma ti ama in silenzio. La routine è una delle cose che li fa sentire più sicuri, anche quando il mondo intorno cambia. E se davvero non puoi portarli con te, non abbandonarli mai. Esistono associazioni serie che possono occuparsene temporaneamente e garantire loro cure e attenzioni. Andare in vacanza è un diritto, ma prenderti cura di chi dipende da te è un dovere, civico e morale.