Piano strategico di sviluppo dell’Astigiano, la presentazione del documento finale

ASTI – Il dossier composto di 70 pagine di proposte, tabelle, grafici esplicativi, è giunto alla stesura finale ed è stato presentato questa mattina al polo Rita Levi Montalcini e in video collegamento, a tutti gli stakeholder in rappresentanza della società civile e delle istituzioni.

“Oggi l’università Astiss – ha detto il sindaco Maurizio Rasero – dopo mesi di incontri e dibattiti fra tutte le più importanti istituzioni del territorio consegna alla collettività il Piano strategico di sviluppo dell’astigiano, redatto dal professor Giulio Mondini e dal suo staff del Politecnico di Torino, sul quale lavorare ed elaborare i progetti di rilancio per il prossimo decennio”.

Il presidente Astiss Mario Sacco ha rimarcato: “Ringrazio il prof. Mondini per l’ottimo lavoro svolto in sinergia con il presidente del comitato tecnico scientifico Astiss, Giorgio Calabrese che ha istituito i tavoli tematici con le linee strategiche del piano. Si tratta di un elaborato condiviso e modificato tenendo conto dei suggerimenti e proposte provenienti da tutti che servirà quale modello di riferimento per la progettazione europea e regionale dei prossimi anni”.

Nel suo intervento introduttivo, Mondini ha illustrato i risultati conclusivi dell’analisi SWOT con gli ambiti ritenuti importanti per uno sviluppo sostenibile dell’astigiano: trasporti, sanità, filiera enologica ed enomeccanica, transizione ecologica, sistema culturale e digitalizzazione, cinque ambiti analizzati dai cinque tavoli istituiti in università.

“Il piano strategico per lo sviluppo dell’Astigiano – ha detto Mondini – rappresenta l’occasione per costruire una strategia vincente per promuovere uno sviluppo attento ai valori, alle pressioni, alle opportunità e alle criticità presenti al suo interno. In particolare, il piano si inserisce nell’ambito delle iniziative stimolate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dal documento Piemonte Cuore d’Europa (2021/2027) che intendono portare avanti varie sfide. Fra queste, sottolineo, il migliorare la resilienza e la capacità di ripresa dell’Italia, ridurre l’impatto sociale ed economico della crisi pandemica, sostenere la transizione verde e quella digitale, innalzare il potenziale di crescita dell’economia e della creazione di occupazione”.

Senza entrare nei contenuti specifici del documento, la direzione presa dai vari tavoli tematici racchiusa nelle 70 pagine del dossier ha tenuto conto delle principali direttrici che consentiranno di migliorare nel prossimo futuro, avvicinandosi il più possibile agli standard europei, infrastrutture e servizi di pubblica utilità con un potenziamento della sanità territoriale, dei trasporti, della logistica, dell’industria manifatturiera, delle infrastrutture digitali, delle offerte e opportunità in ambito culturale, turistico con benefici diretti alle economie locali e una attenzione all’ambiente, alla resilienza, alla sostenibilità.

A seguire della presentazione del documento finale si è dato spazio al dibattito con vari interventi e considerazioni dei vari rappresentanti. Fra questi, Luigi Visconti, Vincenzo Gerbi, Enrico Ercole, Luca Quagliotti, Fabio Musso, Stefano Calella, Francesca Ragusa, Giuseppe Rattazzo, Marta Bottero, Simone Nosenzo, Paolo Lanfranco, Piercarlo Grimaldi, Raffaele Audino, Riccardo Ruscalla, Roberta Favrin, Silvio Tealdi, Renato Morra, Vanessa Assumma, Andrea Morra, Armando Meschia, Arnaldo Agresta, Confagricoltura, Enrico Berruti, Federico Bianco, Fulvia Graziano, Giulia Datola, Daniela Effe, Diego Furia e altri.

A settembre la prossima convocazione del tavolo per la presa in carico dei progetti con il proseguimento del dibattito.

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