Patrick Zaki scarcerato ma non assolto

Amnesty International Asti: “Siamo felici per Patrick e per i suoi cari ma continueremo a lottare”

Lunedì 6 dicembre anche ad Asti, così come in altre 50 città italiane, si è scesi in piazza in risposta alla mobilitazione nazionale promossa da Amnesty International, per chiedere con forza la libertà per Patrick Zaki, attivista per i diritti umani e studente dell’Università di Bologna, alla vigilia dell’udienza del 7 dicembre, dopo 22 mesi di detenzione in Egitto.

Con Amnesty International Asti c’erano la Rete Welcoming Asti, Agedo Asti-Alba, Acli-Asti, Cgil-Asti, Asti Pride, Noix de Kola, Libera-Asti, Anpi-Asti e diverse altre realtà e persone, tra cui il Direttore del Polo Universitario Uni-Astiss, Francesco Scalfari. È stato un momento partecipato in cui con determinazione, e con speranza per gli esiti dell’udienza del giorno successivo, si è testimoniata solidarietà e vicinanza a Patrick, e si è chiesto con forza alle autorità egiziane il suo rilascio immediato senza condizioni, “e che tutte le accuse contro di lui siano ritirate, poiché derivano esclusivamente dalle sue attività di ricercatore e dall’esercizio dei suoi diritti umani”.

L’esito dell’udienza di martedì ci rende felici: Patrick Zaki è finalmente stato scarcerato – dicono i referenti di Amnesty International Asti -. Purtroppo, però, non può ancora essere una gioia piena perché Patrick non è stato assolto e rimane ancora sotto processo. Il Tribunale, infatti, ha deciso di liberarlo in attesa della prossima udienza che si terrà il 1° febbraio 2022. Sicuramente si tratta di un primo e importante passo avanti nella direzione della giustizia, speriamo, però che nella prossima udienza ci sia quel passo in più che tutti aspettiamo, e cioè il riconoscimento della sua innocenza”, come ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia”.

L’impegno per la liberazione di Patrick continua quindi. “Tra i diversi fattori che hanno contribuito a questo primo passo in avanti, sicuramente ci sono state anche le campagne e le mobilitazioni che hanno permesso di mantenere alta l’attenzione sulla vicenda. Patrick Zaki e la sua famiglia hanno sempre ringraziato per questo sostegno e supporto che non si devono interrompere”.

Ad Asti abbiamo lottato fin dal primo giorno insieme a tante persone e realtà, scendendo in piazza San Secondo lunedì così come nel febbraio 2020, pochi giorni dopo il suo arresto, perché i diritti di Patrick Zaki fossero rispettati e per ribadire il nostro sostegno ai diritti fondamentali della persona. Oggi dunque siamo felici per Patrick e per i suoi cari, ma dobbiamo mantenere un atteggiamento prudente e continuare a lottare fino a quando non sarà assolto e tutte le accuse contro di lui ritirate”, concludono i referenti di Amnesty Asti.

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