Paolo Lanfranco lascia la Lega

Le motivazioni in una lettera inviata ai vertici del partito. Il commento dell'On. Giaccone

ASTI – Dopo tanti anni di attività nella Lega, Paolo Lanfranco, presidente in scadenza della Provincia di Asti e sindaco uscente di Valfenera, ha deciso di lasciare il partito.

In una lettera indirizzata a al Segretario della Lega Piemonte On. Riccardo Molinari  e Commissario della Lega Asti On. Andrea Giaccone, Lanfranco fa sapere che «È giunto il momento di prendere atto di come la mia permanenza risulti ormai inconciliabile e fonte di reciproco imbarazzo, per ragioni che afferiscono la linea politica nazionale e, soprattutto, a causa di profonde divergenze in ordine al modo di intendere il ruolo del partito nel contesto istituzionale locale. È noto come la Provincia, ente di cui ho cercato di tutelare la dignità e l’autonomia, sia stata a più riprese destinataria di attacchi irrituali da parte di rappresentanti di altre istituzioni locali. Non è il caso di ricostruire quanto avvenuto, a tutti noto, ma il fatto che non sia mai arrivata una presa di posizione ufficiale e pubblica da parte dei vertici astigiani della Lega lo considero un preoccupante sintomo di inconsapevolezza del ruolo che dovrebbe assolvere il partito nella governance territoriale, di arrendevole soggezione e, permettetemelo, una ingenerosa scorrettezza nei miei confronti».

E ancora: «L’incarico di Presidente della Provincia e quello di Presidente dell’Unione delle Province del Piemonte mi ha peraltro portato a riscontrare in questi anni, con profonda amarezza e delusione, una distanza insanabile di questa Lega da quell’attenzione sostanziale alle Autonomie locali che costituiva la base del progetto federalista e della mia originaria convinta adesione al partito. Non vi posso infine nascondere che, tra le numerose questioni specifiche che mi hanno condotto a questa decisione, hanno lasciato una ferita profonda le recenti scelte, discrezionali e irragionevoli, con cui sono stati di fatto penalizzati i servizi sanitari territoriali nell’area villanovese ed i servizi di soccorso 118 nel nord Astigiano. L’indisponibilità all’ascolto, al confronto, all’elaborazione partecipata e critica, alla ricerca di possibili soluzioni equilibrate e condivise, rende ai miei occhi inaccettabile questo metodo di agire politico, prima ancora delle specifiche decisioni».

 

«So che sarò incolpato di eventuali risultati insoddisfacenti nella prossima tornata elettorale; allo stesso modo so che se avessi comunicato questa decisione dopo le imminenti consultazioni sarebbe stato detto che abbandonavo nel momento del declino. Ero nella Lega Nord quando raccoglieva il 3% dei consensi e ci sono sempre rimasto perché sentivo di condividere, pur tra molte contraddizioni, una tensione verso il cambiamento che oggi posso solo rimpiangere», conclude Lanfranco.

 

 

Paolo Lanfranco esce anche dal Gal, come ormai risaputo dopo il terremoto politico sollevato proprio dal presidente della Provincia all’assemblea dei soci del GAL Basso Monferrato Astigiano del 26 maggio. Al centro dell’incontro l’elezione del Consiglio di Amministrazione che ha scatenato polemiche sulle modalità di voto. In posizioni contrapposte Mario Sacco, presidente uscente e Paolo Lanfranco che ha portato avanti accuse di poca trasparenza.

 

L’on. Giaccone sulle dimissioni del Presidente della Provincia di Asti Lanfranco: “Tempistica singolare, a pochi giorni dal voto. Ma la Lega preferisce il lavoro serio alle polemiche”

“Apprendiamo con un certo sconcerto  la decisione di Paolo Lanfranco, e soprattutto non possiamo ignorare la tempistica singolare: a pochi giorni da un appuntamento importante per la Lega e per la coalizione di centrodestra come le elezioni comunali ad Asti”. Così l’on. Andrea Giaccone, Commissario della Lega ad Asti, commenta l’annuncio, a mezzo stampa, del Presidente della Provincia Paolo Lanfranco, che ha annunciato la sua uscita dalla Lega, dopo una lunga militanza, e dopo essersi candidato al Consiglio Regionale nel 2019.

“A leggere le riflessioni di Lanfranco – sottolinea l’on. Giaccone – c’è da rimanere quantomeno perplessi: la leadership nazionale del partito, così come la linea politica, anche nelle declinazioni locali è sempre quella del 2019, quando Lanfranco si è candidato, a quanto mi risulta senza particolare imbarazzo ma anzi con un certo qual entusiasmo per il Consiglio Regionale del Piemonte, per  poi essere successivamente eletto, sempre nel 2019 e sempre senza imbarazzo, su proposta della Lega, Presidente della nostra Provincia, diventando in seguito Presidente UPI Piemonte e membro del consiglio direttivo dell’UPI nazionale.

Prendiamo atto della sua scelta, e gli auguriamo buona fortuna per il suo futuro. Da parte nostra, in questi giorni preferiamo il lavoro serio alle polemiche, e siamo impegnati senza sosta per il rinnovamento e rilancio di Asti e del suo territorio, con un sostegno forte e trasparente alla ricandidatura di Maurizio Rasero a Sindaco di Asti”.

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