CANELLI – Numeri in crescita per lagiovane denominazione del Piemonte che tocca 23 comuni nell’area Unesco. IlMoscato Canelli si prepara a diventare una Docg. Un sogno che si realizza per l’Associazione Produttori Moscato Canelli impegnata da anni a promuovere questa giovane, ma vivace denominazione. L’iter è stato avviato in primavera con un provvedimento delConsorzio dell’Asti, approvato all’unanimità, che apre la strada della Denominazione di origine controllata e garantita all’attuale sottozona del Moscato d’Asti. Grande soddisfazione: «Fatto il primo e fondamentale passo– diceGianmario Cerutti, presidente dell’Associazione Produttori Moscato Canelli–nei prossimi mesi la pratica dovrà passare in Regione, a Roma e poi a Bruxelles». Per avere la prima bottiglia di Canelli docg bisognerà aspettare la vendemmia2020. Intanto, i numeri parlano di una crescita: l’imbottigliato del primo semestre del 2019 sfiora le 200 mila bottiglie, un più 30% rispetto ai primi 6 mesi del 2018. Con la vendemmia 2018 sono aumentati del 20% gli ettari di superficie vitata destinata al Canelli: ormai si è vicini ai 100 ettari e il potenziale di vino prodotto è di 850 mila bottiglie. Il 50% delle bottiglie vengono consumate sui mercati esteri. L’associazione conta 19 aziende, vale a dire l’80% degli attuali produttori di Moscato Canelli.
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