ASTI – Sono7555 gli studenti astigiani che hanno compilato il questionario “Mi aiuti o non mi aiuti?“proposto da SOS donna tra il 28 settembre e il 25 novembre.Un risultato straordinario,di gran lunga superiore a quello registrato l’anno scorso da un’analoga iniziativa (“Ti rispetto”, dieci domande sulla violenza psicologica), rivolta alle scuole, che aveva, comunque, ottenuto un successo superiore alle aspettative: 5388 adesioni.Questa voltaa rispondere sono stati 1147 ragazzini delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado,per la prima volta coinvolti dalle azioni di SOS donna, e6408 giovani delle secondarie di secondo grado.I quesiti vertevano intorno a questa tema: “Quanto siamo disposti ad aiutare chi subisce violenza?“.Attualmenteè in corso l’elaborazione dei dati e l’analisi delle risposte da parte della dottoressa Elisa Lupano,pedagogista, che collabora con l’Associazione Mani Colorate (contrasto al bullismo), presente sul sito webhttp://sos-donna.itinsieme a tutti gli altri servizi astigiani che operano contro la violenza di genere.I risultati verranno resi pubblici nel mese di dicembrecongiuntamente all’elenco dettagliato delle scuole che hanno aderito.Hanno contribuito al successodi “Mi aiuti o non mi aiuti?” l’Ufficio Scolastico Territoriale di Asti, i Dirigenti Scolastici delle molte scuole partecipanti, i docenti e naturalmente i giovani. Indispensabile l’apporto della Questura e dei Carabinieri nella stesura dei quesiti (tre rivolti alle scuole medie, cinque a quelle superiori), dei Consorzi socio-assistenziali Cisa Asti_Sud e Cogesa sui territori di loro competenza, del Consiglio regionale del Piemonte, che da tre anni, attraverso la Consulta delle Elette e la Consulta Femminile, sostiene il progetto SOS donna ideato dall’Associazione Agar.Significativo il fatto chela diffusione del questionario nelle scuole medie sia stata sollecitata da numerosi sindaci dell’Astigianoconvinti che contro la violenza di genere occorra agire anche sotto il profilo della prevenzione. Di sicuro effetto, infine, il passaparola di cui si sono rese protagonistele donne del Soroptimist di Astidentro e fuori gli istituti scolastici.Per conoscere l’attività di SOS donna, le istituzioni, enti e associazioni che sostengono il progetto (tra questi anche l’Anci Piemonte, Asl AT e la Fondazione CRAT con Banca di Asti) o vi collaborano si può consultare il sito sos-donna.it
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