È possibile che un giovane che sta investendo la sua vita nella valorizzazione del territorio e nel turismo venga denigrato e scartato per un bando scritto male?
Lo sfogo di Andrea Mattana Renon, 34enne agricoltore a Moasca: “Ho un grande amore e un grande dolore, il mio territorio”
Riceviamo e pubblichiamo
Mi chiamo Andrea Mattana Renon, sono un giovane agricoltore di 34 anni che ha deciso di investire nel campo dell’agricoltura e del turismo nel Monferrato, a Moasca, costituendo un’azienda agrituristica denominata “La Muda Farmhouse”. L’obiettivo che caratterizza la mia azienda e che viaggia in parallelo con la normale gestione è quello di avvicinare all’agricoltura e agli animali ragazzi affetti da autismo e disabili grazie alla fattoria didattica e sociale.
Nel dicembre scorso ho partecipato a un bando della Regione Piemonte a supporto degli operatori turistici, tra cui anche gli agriturismi. Tale bando prevedeva il finanziamento ai soggetti già in attività e a quelli non ancora attivi con lo scopo di incentivare l’inizio dell’attività.
Nel mese di febbraio ricevevo una nota con cui la Regione riteneva non idonea la mia domanda, in quanto non vi era rispondenza ai requisiti previsti dal bando.
La mia azienda è stata costituita nel 2021 e successivamente è stato comunicato l’inizio dell’attività turistica all’Agenzia delle Entrate e al Registro Imprese (attività di alloggio e attività di ristorazione connesse alle aziende agricole). A oggi tengo due contabilità distinte, una per la parte agricola e una per quella turistica. La mia impresa può quindi essere definita “attiva”. La Regione invece contesta questa definizione, perché non opero ancora attivamente nel settore turistico; la mia azienda potrebbe quindi risultare “inattiva”. Il bando in questione però prevede il finanziamento in entrambi i casi, purché il soggetto inattivo sia di nuova costituzione ( inferiore a 24 mesi).
Il problema si crea in questa fase: sono inattivo a livello turistico ma attivo per la parte agricola. Da qui l’oblio.
Numerose sono state le chiamate in Regione, passando per una segreteria che puntualmente negava un semplice appuntamento con l’assessore competente (credevano che fosse tempo perso?); poi i contatti con il dirigente responsabile per spiegare come gli agriturismi fossero penalizzati da questo bando, poiché nel nostro caso l’attività turistica è complementare a quella agricola e quindi l’azienda non può mai essere totalmente inattiva.
Un giorno, stanco di scrivere e spiegare la questione via mail o per telefono senza che nessuno capisse nulla, demoralizzato dal fatto di non essere riuscito ad avere un appuntamento con l’assessore Vittoria Poggio che continuava a farmi passare dalla sua segreteria, mi sono recato agli uffici di Torino in via Bertola. Quel giorno mi veniva detto che l’assessore era fuori sede, a Roma.
È bastato dire che con me c’era il sindaco del mio Comune e le porte dell’ufficio dell’assessore si sono aperte e, con mia sorpresa e particolare indignazione, è comparsa anche lei. Qui si potrebbe ragionare di come è considerato un cittadino qualunque da certi esponenti della politica locale, ma mi fermo qui perché non è questo il punto.
Finalmente posso spiegare la situazione che è complessa e merita dei chiarimenti e delle definizioni trattandosi di un problema di interpretazione giuridica. Nulla di fatto. Ho creduto che l’assessore potesse capire l’errore e porvi rimedio ma così non è stato.
La scorsa settimana ho ricevuto via PEC il diniego. Ancora una volta la politica è lontana dal cittadino.
Sono abituato ad avere molti rapporti con altrettante persone, sono pronto al dialogo per risolvere problematiche e costruire nuove soluzioni.
È possibile che un giovane che sta investendo la sua vita nella valorizzazione del territorio e nel turismo venga denigrato e scartato per un bando scritto male?
È possibile che si scelgano personaggi da inserire in politica che non fanno nulla per risolvere le problematiche del settore?
È possibile che la Regione sia contro di noi e non per noi?
Certamente la faccenda non finirà qui; spero ancora che la politica intervenga tenendo conto dell’errore commesso. Se così non sarà ricorrerò nelle sedi opportune.
Invito chiunque sia stato discriminato da questo bando a contattarmi per un’azione collettiva.
Sono Andrea, un semplice cittadino impegnato nel lavoro, nel sociale, in politica.
Ho un grande amore: il mio territorio.
Ho un grande dolore: il mio territorio.
Chi è Andrea Mattana Renon
Classe 1988, da sempre aperto al sociale, ha sperimentato diverse forme di cultura, dalla musica, alla cucina, al teatro. Diplomato al liceo linguistico ad indirizzo scientifico, è specializzato in tecnico superiore per la ristorazione e valorizzazione dei prodotti territoriali e delle produzioni tipiche. Ha lavorato alla Ferrero di Alba e nel 2012 ha fondato l’associazione culturale Echi d’Infinito che collabora con numerose associazioni nazionali tra cui Airc.
E’ conosciuto anche per la sua grande passione per il Tiramisù. Dopo avere partecipato a gare internazionali attualmente è vicepresidente della Tiramisù Accademy, organo che si occupa di portare il made in Italy nel Mondo anche attraverso la Tiramisù Word Cup. È consigliere del comune di Villanova d’Asti.