Libera Asti lancia 8 (s)punti per un buon governo della Città

Il Manifesto “Bene e Comune” del Coordinamento Provinciale per le elezioni amministrative 2022

manifesto-bene-e-comune-libera-asti-amministrative-2022ASTI – I candidati sindaco della Città di Asti parteciperanno – giovedì 19 maggio – a un incontro pubblico che si terrà dalle ore 20.45 al Cinema Lumière (corso Dante 118), per confrontarsi  e per esprimere il proprio pensiero sui punti  inseriti nel Manifesto “Bene e Comune”.

Si tratta di un documento redatto dal Coordinamento Provinciale di Libera Asti, centrato sulle problematiche e sui bisogni più caldi della nostra città.

Il Manifesto è stato presentato alla stampa questa mattina nella sede di Libera di via San Marco. A prendere la parola sono stati Isabella Sorgon, Simone Barbiero, Luigi Gilardetti, Gionata Borin, Silvia Sorgon.

manifesto-bene-e-comune-libera-asti-amministrative-2022Come Coordinamento Provinciale di Libera Asti da anni abbiamo radicato sul territorio astigiano il nostro impegno associativo volontario con un focus specifico: educare alla cittadinanza responsabile e sostenere le Istituzioni del territorio nella prevenzione e nel contrasto alle illegalità, avanzando proposte significative. Svolgiamo il nostro operato nel rispetto del principio di equidistanza dai partiti, ritenendo fondamentale esercitare attivamente un ruolo di stimolo e di accompagnamento della cittadinanza, come già nelle due precedenti tornate elettorali amministrative del Comune di Asti”, ha spiegato Luigi Gilardetti.

Il Manifesto si chiama “Bene e Comune” proprio perché vuole richiamare il termine bene comune: il territorio, la città intesa come prezioso patrimonio di tutti e non esclusivo di qualcuno, da valorizzare e tutelare in una cura condivisa.

Simone Barbiero ha aggiunto: “Lo scopo del Manifesto ha una duplice valenza: è sia uno strumento per la cittadinanza per poter osservare in modo critico i diversi programmi elettorali, sia uno strumento per l’incontro del 19 maggio, quando ci sarà il confronto e il dibattito con i singoli Candidati, per chiedere loro, uno ad uno, le opinioni ed i progetti sui diversi temi caldi del Manifesto e delineare il quadro organico delle proposte dei diversi schieramenti politici per il futuro governo della città di Asti. L’impegno di Libera andrà oltre le votazioni, per monitorare e osservare quello che farà in effetti la lista eletta sui punti che abbiamo presentato”.

1 – Rappresentanza e istituzioni

A spiegare il primo punto del Manifesto è stato Gionata Borin: “Nel caso in cui persone elette vengano raggiunte da rinvio a giudizio o condanne, anche solo in primo grado, per reati di mafia, reati contro la P.A., per delitti non colposi contro la persona o il patrimonio e per reati ambientali, chiediamo che le stesse procedano con dimissioni immediate. Chiediamo che analoga procedura sia estesa a tutte le nomine di competenza del Sindaco e che questo principio sia valido durante tutto il mandato. Chiediamo l’impegno dell’Amministrazione comunale  a costituirsi d’ufficio parte civile in processi di mafia e reati contro la Pubblica Amministrazione. Un punto importante per preservare le Istituzioni da potenziali pratiche illegali e criminali”.

2 – Trasparenza e comunicazione

“Chiediamo – ha detto Isabella Sorgon – che oltre alla pubblicazione e costante aggiornamento su Amministrazione trasparente di quanto previsto dal D.Lgs. n. 33/2013 (compensi, rimborsi spese e gettoni di presenza, finanziamenti ricevuti e/o doni, nonché benefit percepiti a qualsiasi titolo dal Comune e dalle società comunali o partecipate, dichiarazione dei redditi…), sia ammesso esclusivamente il rimborso di spese documentate. Chiediamo che l’Amministrazione eletta operi in un’ottica di piena condivisione con la cittadinanza, coinvolgendo la popolazione nell’assunzione delle principali decisioni, utilizzando tutti i mezzi di comunicazione possibili, garantendo la trasparenza delle Istituzioni e l’ascolto delle istanze dei cittadini”.

3 – Opere pubbliche e PNRR

“Chiediamo all’Amministrazione eletta di dichiarare i contenuti e le finalità dei progetti in programma, con particolare attenzione a quanto previsto dal PNRR, in ordine alle modalità di progettazione, di individuazione e di assegnazione degli incarichi, dichiarando quali procedure di trasparenza e condivisione con la città intenderanno attuare durante ed al termine delle opere in oggetto. Chiediamo di avere periodica rendicontazione finanziaria specifica delle consulenze e degli incarichi che l’Amministrazione assegnerà al personale esterno al Comune”, ha aggiunto Silvia Sorgon.

4 – Legalità e territorio

Silvia ha anche spiegato il quarto punto del Manifesto, inerente la legalità e il territorio. “Riteniamo fondamentale che l’Amministrazione comunale metta in atto un sistematico monitoraggio della situazione relativa alla criminalità sul territorio e che sia prevista dal Regolamento per il funzionamento degli organi collegiali e delle commissioni consiliari la partecipazione di membri esterni qualificati all’interno della Commissione Legalità. Chiediamo inoltre che siano attribuiti a tale Commissione compiti specifici di vigilanza sugli atti della P.A. e sugli appalti, per monitorare l’attività dell’Amministrazione e del Consiglio comunale, al fine di rafforzare e rendere partecipata l’azione di prevenzione e del contrasto alle forme di criminalità anche organizzata già evidenziatesi sul territorio. Chiediamo inoltre che l’Amministrazione comunale partecipi attivamente a tavoli di lavoro sui temi in oggetto, aderendo in modo partecipato e non solo nominale a reti di Comuni (come Avviso Pubblico), ad Osservatori (come l’Osservatorio antimafia istituito dalla Provincia di Asti) e alle proposte di formazione sulla prevenzione e il contrasto alle mafie provenienti da partner qualificati”.

5- Sostenibilità e ambiente

“Chiediamo che l’Amministrazione si impegni in modo concreto e innovativo a recepire le sollecitazioni dell’Agenda ONU 2030 e le indicazioni europee in termini di sostenibilità ambientale, mobilità sostenibile e risparmio del territorio – ha detto Isabella Sorgon -. Chiediamo inoltre la creazione di un tavolo interistituzionale permanente che proponga nuove soluzioni in materia di viabilità, spazi verdi e gestione delle periferie urbane. Riteniamo inoltre indispensabile che l’Amministrazione comunale, per prevenire inopportuni programmi di cementificazione e il rischio di speculazione edilizia, realizzi un censimento annuale dello stato di occupazione delle abitazioni e degli edifici, valutando quanti siano costruiti ma non utilizzati, vuoti e sfitti. Chiediamo un sistematico confronto con la cittadinanza in merito ad eventuali varianti sul piano regolatore, in un’ottica di massima condivisione e trasparenza”.

6 – Povertà e giustizia sociale

“La situazione radicata di povertà, aggravata dalla crisi pandemica e dai conflitti internazionali, richiede che l’Amministrazione si attivi per intervenire in modo fattivo con strategie di sostegno alle fragilità del territorio – ha detto Luigi Gilardetti -. Chiediamo che l’Amministrazione comunale investa tempo e risorse per far fronte alla disuguaglianza sociale, al mancato diritto allo studio e alle inefficienze delle politiche del lavoro, operando in modo trasparente e partecipato con le associazioni del territorio. Chiediamo inoltre che venga posto in essere un percorso di prevenzione, monitoraggio e supporto per le situazioni correlate all’usura e a meccanismi economici che ulteriormente possono amplificare la fragilità dei settori produttivi del territorio”.

7 – Gioco d’azzardo

Gionata ha spiegato il settimo punto, legato al gioco d’azzardo. “Il gioco d’azzardo risulta spesso connesso allo sviluppo di stili di vita caratterizzati da dipendenza ludopatica, con drammatiche conseguenze economiche e sociali per le famiglie; oltre a risultare collegato in alcuni casi a forme d’illegalità quali riciclaggio di denaro, usura e racket. Dal momento che la nuova legge regionale n. 19/2021 ha depotenziato l’attività di contrasto al gioco d’azzardo patologico previsto dalla precedente legge regionale n. 9/2016, e dunque rischia di vanificarne gli effetti positivi, chiediamo che l’Amministrazione comunale, nell’ambito della propria discrezionalità in materia, adotti un Regolamento Comunale che preveda l’introduzione delle disposizioni già presenti nella legge regionale n. 9/2016”. Si tratta di: limitazioni orarie al funzionamento degli apparecchi attualmente in vigore, in considerazione della loro dimostrata efficacia; distanze dai luoghi sensibili, per tutelare determinate categorie di soggetti maggiormente vulnerabili. Libera insieme ad altre realtà si è fatta promotrice di una raccolta firme a livello regionale a favore di una legge di iniziativa popolare, inerente la prevenzione e il contrasto alla ludopatia, e a una maggiore regolamentazione sul gioco d’azzardo. Ad Asti sono state raccolte a oggi circa 2.500 firme. “In attesa che la raccolta firme faccia il suo corso – ha aggiunto Gionata – chiediamo al Comune di intervenire, perché con questa legge regionale si rischia di fare dei passi indietro ai danni della salute e dell’economia dei cittadini, con conseguenze devastanti quali il ricorso all’indebitamento, l’usura, al banco dei pegni. Il Comune deve intervenire per arginare la legge”.

8 – Beni confiscati

L’ultimo punto del Manifesto riguarda i beni confiscati. Ne ha parlato Luigi Gilardetti: “Libera è da oltre 25 anni attiva nell’ambito  del riutilizzo sociale dei beni confiscati, anche nel territorio astigiano. Secondo i dati OpenRegio dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) aggiornati al febbraio 2022, sono presenti sul territorio del Comune di Asti 42 particelle catastali di beni sequestrati o confiscati non ancora riutilizzati. Dato l’ingente numero, innalzatosi negli ultimi anni, chiediamo l’assegnazione da parte del Sindaco, nell’ambito del Consiglio comunale, di una delega specifica ai beni confiscati, affinché l’Amministrazione possa trasformarli in risorsa di sviluppo per il territorio, nonché segno concreto di contrasto alle mafie. A tale scopo chiediamo inoltre che l’Amministrazione comunale individui le risorse professionali ed economiche per porre in essere progettualità legate al riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati”.

Tutte le informazioni, compreso il documento “Bene e Comune”, si trovano sul sito https://asti.liberapiemonte.it

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