ASTI – Riconfermandosiprincipale e più attiva forza d’opposizione, il Movimento 5 Stelle ha convocato una conferenza stampa per argomentare in merito a due argomenti che, per quanto obiettivamente distantissimi tra di loro, possono venire comunque accomunati da un unico trait d’union: come investire (o non investire) denaro pubblico.Il primo argomento toccato, molto sentito dalla popolazione,è quello dei ricorrenti roghi presso il campo nomadi di via Guerra.Pasta, Spata e Cerruti ritratti durante la conferenza stampaSistematici incendi che il capogruppoMassimo Cerrutiha meticolosamente elencato, prima di sferrare l’attacco frontale all’Amministrazione: «E’ un’escalation molto preoccupante, sulla quale non si può tacere.In via Guerra assistiamo a una combustione continua e un’illegalità diffusa.Su questo fronte, come su altri, l’Amministrazione Rasero ha completamente fallito il suo obiettivo elettorale.Il loro cavallo di battaglia sulla chiusura dei campi e sulla sicurezza è naufragato,sarebbe il caso che ne prendano coscienza e rassegnino le dimissioni, liberando la città da problemi che non sono in grado di risolvere».«Finora– ha aggiunto Cerruti –abbiamo assistito solo a pura demagogia.Cominciata in campagna elettorale e proseguita anche dopo, quando il sindaco e il suo vice hanno annunciato il nuovo regolamento sui campi che prevedeva la chiusura per il 31 maggio 2020. Poi hanno fatto un passo indietro e tolto la data. Demagogia è anche sostenere che i roghi sono ripresi all’improvviso, mentre in realtà non sono mai venuti meno. Demagogia è poi anche l’ipotesi di rifacimento degli impianti elettrici, nella misura in cui hanno affermato che ogni piazzola avrebbe avuto una colonnina e ogni famiglia si sarebbe allacciata pagando quanto consumato. Orail progetto è stato modificato e dal computo metrico del nuovo progetto sono sparite le colonnine.Quel che non è cambiato, però, è la cifra stanziata che è rimasta di 40.000 euro. Semplicemente i 5.000 euro destinati alle colonnine sono stati ridottati per interventi di pulizia».Il capogruppo Cerruti mostra copia del programma elettorale del centro-destra«Il sindaco– ha proseguito Cerruti – ha anche dichiarato che il problema non è risolvibile mediante un presidio di polizia,ma quest’affermazione contrasta con quanto scritto nel suo programma elettorale! I cittadini, anche elettori di centro-destra, sempre più esasperati ci hanno chiesto di fare qualcosa vedendoci come unica ancora di salvezza e noi abbiamo avviato lapetizione on lineche, visti i riscontri ottenuti, riapriremo per chi vuole aggiungere la propria firma. Ma non è tutto, perché ieri sera in Consiglio comunale abbiamo presentato formale diffida(CLICCA QUIper leggerla)affinché il sindaco metta in campo tutte le prerogative in suo potere per fermare questa escalation».«A questa diffida– ha aggiunto l’avv. Alberto Pasta, consulente legale del Movimento astigiano –seguiranno azioni giuridico-legali se si verificheranno nuove situazioni allarmanti nel campo, con regolare denuncia alla Procura della Repubblica. Il sindaco è, per legge, il massimo rappresentante istituzionale a tutela della salute pubblica e come tale lo chiameremo a risponderne se si dovessero verificare nuovi episodi». «Peraltro – ha concluso Cerruti prima di passare al secondo tema in agenda – riteniamo che una soluzione, per quanto non di semplice attuazione, vi sia. Basta evitare che i rifiuti entrino nel campo, senza compiere alcuna azione all’interno.Un piccolo presidio, dotato di telecamere e/o droni, consentirebbe di spezzare traffico di rifiuti illeciti e si ridurrebbe il problema almeno dell’80%Le risorse per farlo ci sono. Non assegnate, ma ci sono».BILANCIO (IN PERDITA) DI ASTIMUSICADopo averlo ripetutamente chiesto (vanamente) in sedi istituzionali, il Movimento 5 Stelle ha presentato formale richiesta all’Asp, ente partner della rassegna musicale, al fine di ottenere i dati relativi l’edizione 2018 diAstimusica. Dal documento(CLICCA QUIper leggerlo)si evince chei costi ammontano a 427.931 euro, 273.500 dei quali destinati a pagare i cachet degli artisti (CLICCA QUIper prendere visione di tutti i contratti).Tra i quali spicca, per importo concordato, il compenso ai tre tenori deIl Volo, cui sono andati 125.000 euro.Un esborso economico importante, che però ha reso molto meno di quanto auspicato dagli organizzatori.I tre tenori de Il Volo: il loro è stato il concerto di maggior rilievo mediatico dell’edizione 2018 di AstimusicaInfatti, come sottolineato dai consiglieri pentastellati, a fronte di un pubblico potenziale stimato in circa 2.400 spettatori e relativo incasso di circa 160.000 euro, i dati reali parlano di 1.629 spettatori paganti (ovvero appena 173 più di Annalisa, il cui cachet si è però fermato a 25.000 euro) e un incasso di 83.962 euro.Ma l’insoddisfazione per il rapporto costi/ricavi di quella serata e della rassegna non è l’unico appunto che i Pentastellati muovono alla manifestazione. La cui organizzazione è stata affidata alla “Libellula srl”: «Società – hanno sottolineato Cerruti e Pasta – di proprietà quasi integrale di un parente stretto di Claudio Giovannone, imprenditore che aveva contribuito alla campagna elettorale del sindaco con una donazione di 5.000 euro».«Ma – ha concluso Cerruti –al netto di queste scelte comunque opinabili, restiamo convinti che sia possibile organizzare un festival in pareggio, senza che comporti questo bagno di soldi. La differenza, potrebbe venir investita proprio per incrementare la sicurezza dei campi nomadi».Per leggere la replica del sindaco, che non si è fatta attendere, vi rimandiamo aquesta pagina.Gabriele Massaro
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