CASTELLO DI RODDI – Si chiude oggi la stagione 2023/2024 del Tartufo Bianco d’Alba. A simboleggiare la chiusura del periodo di cerca del pregiato fungo ipogeo,la consegnadi 250 piante tartufigene –tra querce, pioppi, salici e carpini– all’Associazione Tartufai di Alba,da parte diEnte Turismo Langhe Monferrato Roero, Centro Nazionale Studi TartufoedEnte Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.Gli alberi sono stati acquistati dall’Ente Turismo, che ha donato all’Associazione dei trifulau albesi il50% dei ricavi delle venditedi due esperienze turistichepromosse durante i nove fine settimana della93ª edizione della Fiera:in particolare, l’Alba Walking Tour – Truffle Edition, in collaborazione con i trifulau dell’Associazione Tartufai di Alba, e l’analisi sensoriale del Tartufo Bianco d’Albapromossa con il supporto dei giudici del tartufo del Centro Nazionale Studi Tartufo.La consegna delle piante – che andranno a implementarel’habitat naturale del tartufo bianco d’Alba in un’area test all’interno del Comune di Alba– è avvenuta alcastello di Roddi, con la partecipazione dei rappresentati degli Enti coinvolti nel progetto e delvice presidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso.I NUMERI DELLE ESPERIENZE:Alba Walking Tour – Truffle Edition:da ottobre a dicembre 2023,18 date con 230 partecipantiAnalisi sensoriale del Tartufo Bianco d’Alba:da ottobre a dicembre 2023,9 date con 84 partecipanti«Con il progetto di finanziamento per la piantumazione di piante tartufigene – spiegaMariano Rabino,presidente Ente Turismo Langhe Monferrato Roero –, l’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero affronta un argomento molto delicato per il territorio: quello della “Legacy”, ovvero dell’eredità che lasciamo ai futuri turisti e cittadini. L’abbiamo fatto affidandoci a chi lavora per 365 giorni l’anno sul tema, e quindi al Centro Nazionale Studi Tartufo e ai trifulau. Ringrazio il direttore di Ente Turismo, Bruno Bertero, per aver ideato e voluto questa iniziativa che rappresenta, come è stato giustamente definita, un’azione esemplare per la sostenibilità ambientale di uno dei nostri prodotti più preziosi. Questa prima edizione è stata anche per noi un banco di prova di un progetto più ampio in cui vogliamo immaginare sempre più che la presenza delturista possa contribuire alla tutela e alla conservazione del territorio, in questo caso dell’ambiente del tartufo».
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