Lavoro fisso a 2.300€ al mese: il Ministero della Giustizia assume 2.970 persone | Hanno bisogno urgentemente

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Lavoro (Foto di Hunters Race su Unsplash) - dentrolanotiziabreak.it

Posto fisso a 2300 euro al mese: il lavoro dei sogni presso il Ministero della Giustizia, e ti sistemi per tutta la vita. 

C’è una parola che, da sola, fa brillare gli occhi a migliaia di italiani: “posto fisso”. Non è solo una questione di stipendio, ma di sicurezza, stabilità, routine e – perché no – anche un pizzico di orgoglio sociale. In un paese dove l’incertezza lavorativa è spesso all’ordine del giorno, il “tempo indeterminato” suona quasi come una promessa mantenuta.

Ogni volta che si sente parlare di un’opportunità in questo senso si accende subito l’interesse. Ma è davvero possibile, oggi, trovare un impiego ben retribuito, stabile e raggiungibile senza percorsi impossibili? La risposta potrebbe sorprenderti.

C’è chi passa ore a cercare offerte su internet, chi si affida al passaparola, e chi aspetta solo il colpo grosso, quello che cambia le carte in tavola.

E quando si tratta di un’occasione che arriva direttamente dallo Stato, allora l’attenzione raddoppia.

Posto fisso al Ministero della Giustizia

È ufficiale: il Ministero della Giustizia, come segnalato da money.it,  cerca quasi tremila nuove figure da inserire stabilmente nel proprio organico. Si parla di 2.970 posti a tempo indeterminato, suddivisi tra ruoli di assistente giudiziario, accessibili con il solo diploma, e posizioni da funzionario, per cui è richiesta una laurea. Un’occasione ghiotta per chi sogna di entrare nella pubblica amministrazione senza affrontare percorsi selettivi infiniti.

Niente test a raffica, niente fasi intermedie: il concorso è stato pensato in modo snello ed efficace. Tutto si gioca su una sola prova scritta a quiz e sulla valutazione dei titoli. Chi si candida per il profilo da assistente non ha bisogno della laurea: il diploma di scuola superiore è più che sufficiente, rendendo la selezione tra le più accessibili dell’anno.

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Lavoro (Foto di Hunters Race su Unsplash) – dentrolanotiziabreak.it

Non lasciarti sfuggire l’occasione

I candidati dovranno rispondere a 40 domande in un’ora: si va dal diritto all’organizzazione degli uffici giudiziari, dalla logica alle competenze digitali, senza trascurare l’inglese e la capacità di ragionamento critico. Il risultato finale terrà conto sia del punteggio ottenuto al test, sia dei titoli dichiarati. Nessun colloquio orale, tutto si gioca sulla carta.

Per candidarsi c’è tempo 30 giorni dalla pubblicazione del bando. La procedura si fa tutta online, accedendo con SPID (o identità digitale equivalente) al portale InPA. Servono una PEC personale, un CV compilato direttamente sulla piattaforma, e il versamento di una quota di 10 euro per ogni profilo scelto. Le comunicazioni ufficiali, comprese le date della prova, verranno pubblicate sullo stesso portale: chi vuole cogliere al volo questa occasione dovrà solo tenere gli occhi aperti e iniziare a prepararsi.