L’Arma dei Carabinieri e la Croce Rossa di Asti uniscono le forze per contrastare il fenomeno delle truffe agli anziani – Dentro la notizia

ASTI – Nell’ambito delcontrasto alle truffe agli anziani,questa mattina alComando dei Carabinieriè stata presentata una nuova iniziativa in collaborazione con laCroce Rossa Italiana comitato di Asti.Dal mese di gennaio i carabinieri di Asti hanno organizzato oltre 80 incontri informativi sul territorio, ma tanti anziani non hanno potuto partecipare. Per far sì che molte più persone possano partecipare alle riunioni, i carabinieri hanno ora il supporto dei volontari della Croce Rossa locale.“La Croce Rossa– spiegaStefano Robino, presidente del comitato di Asti–si unisce all’iniziativa dell’Arma dei Carabinieri con un progetto nazionale ‘il tempo della gentilezza’,volto aprevenire le solitudini involontarie.La nostra provincia è caratterizzata da un’età media molto alta; inoltre, tanti anziani vivono da soli, in cascine o case isolate. Con questo progetto,un team di volontari psicologi si pone a disposizione degli anziani che hanno particolari necessità, soprattutto se vivono da sole.Su richiesta – e solo su richiesta –degli anziani, i volontari si presenteranno a casa loro in coppia, con il tesserino di riconoscimento della CRI. Esiste infatti un numero nazionale, il1520, attivo 24 ore su 24, cheassicura la presa in carico e la risposta a tutte le richieste attraverso il coinvolgimento attivo dei Comitati locali.Grazie al 1520 i volontari offrono vicinanza e compagnia, anche solo una parola di conforto, a tantissime persone in condizione di solitudine”.Per il comitato di Asti la referente del progetto è Elisa Chechile.“Abbiamo condiviso il calendario delle prossime riunioni che faremo– spiega ilcomandante provinciale dei Carabinieri, Paolo Lando-.I volontari della Croce Rossa saranno presenti gli appuntamenti, accompagnando gli anziani che lo richiederanno. Uniremo sempre più forze per contrastare il fenomeno delle truffe agli anziani e per sensibilizzare la popolazione.Spesso ci siamo trovati davanti a un muro insormontabile: le persone vittime di truffa non vogliono denunciare, per paura di essere considerati dai famigliari incapaci di vivere in autonomia. Ma questo atteggiamento amplifica le truffe. Dobbiamo abbattere questo muro”.