Categories: Attualità

La Rete territoriale a difesa delle donne vittime di violenza – Dentro la notizia

Asti – Le donne vittime di violenza devono sapere che non solo sole. Sul territorio è attiva una rete che è pronta ad accoglierle, ad ascoltarle, a proteggerle e a supportarle non solo nella fase emergenziale ma nell’avvio di un nuovo progetto di vita. Il messaggio è stato rinnovato in occasione della campagna di sensibilizzazione promossa daAsl AT, Questura di Asti e Centro Antiviolenza L’Orecchio di Venere-Croce Rossa Italiana il 27, 28 e 29 novembre(ne abbiamo parlato ampiamente qui).Una equipe dei tre enti, formata da personale della Polizia di Stato, personale medico, infermieristico, assistente sociale, psicologo e da un avvocato, è stata presente per due giorni al Cardinal Massaia e al Consultorio Familiare dell’Asl, in via Baracca 6.Per l’occasione l’Asl ha predisposto del materiale informativo con le linee guida per la sicurezza, in situazioni di violenza all’interno della coppia e i numeri utili per la richiesta di aiuto. E’ stato prodotto anche un vademecum per aiutare i medici di famiglia a riconoscere segni, sintomi e comportamenti associati alla violenza di genere. La Fondazione Astrogin si è fatta carico di produrre e stampare i materiali diffusi dagli operatori in Ospedale e nei presidi sanitari del territorio. L’Orecchio di Venere ha invece predisposto dei Box per la raccolta di segnalazioni in forma anonima.L’Asl ha un’equipe multidisciplinare dedicata alle vittime di violenza che arrivano in Pronto Soccorso. Da gennaio gli accessi in Pronto soccorso per violenza sessuale o domestica sono stati 98 (82 donne, 7 uomini, 9 minori), 3 i casi di violenza sessuale e 21 i ricoveri; le vittime risultano nel 55% di nazionalità italiana e nel 45% dei casi di nazionalità straniera. Nel momento dell’accesso in Pronto viene attivato un codice “V” di colore fucsia che allerta gli operatori: la vittima di violenza viene indirizzata alla stanza protetta, dove riceverà le cure, il supporto psicologico e quello di un assistente sociale. Al momento delle dimissioni, la donna viene presa in carico dal Centro Antiviolenza L’Orecchio di Venere e dai Servizi sociali del territorio.Anche il Consultorio dell’Asl, nella doppia sede di Asti e Nizza Monferrato, ha un ruolo attivo nell’accoglienza delle donne che subiscono violenza fisica o psicologica. Il luogo è familiare alle donne che lo approcciano e lo vivono in tante fasi della loro vita, dall’inizio della vita sessuale alla gravidanza, dalla nascita del figlio all’intera fase di allattamento fino alla menopausa. A supporto delle donne opera un team multidisciplinare, integrato da mediatrici culturali, pronto a intervenire per la prima presa in carico del disagio.La gravità del fenomeno della violenza di genere scuote le coscienze di tutti, oggi più che mai. L’importanza di un impegno costante, condiviso e sinergico tra Asl, Forze dell’Ordine, servizi socio assistenziali e volontariato è stata sottolineata dal direttore generale dell’Asl At, Francesco Arena, in occasione della conferenza stampa congiunta con il Questore di Asti Marina Di Donato e la responsabile del Centro Antiviolenza L’Orecchio di Venere – Croce Rossa Italiana, Elisa Chechile.

Redazione

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