La Polizia di Stato festeggia 170 anni

Celebrazioni anche ad Asti per l’anniversario di fondazione. Tanta gioia ma anche una profonda riflessione del Questore Sebastiano Salvo

la-polizia-di-stato-festeggia-170-anni-astiASTI – La Polizia di Stato celebra oggi 12 aprile il 170° Anniversario della sua fondazione.

La ricorrenza è caduta il 10 aprile, ma visto che la data coincideva con la Domenica delle Palme, si è deciso di spostare i festeggiamenti al 12.

Ad Asti la celebrazione – ovviamente ispirata al tema “Esserci Sempre” – si è tenuta nel cortile esterno della Sezione di Polizia Stradale di via Ariosto. Il tutto preceduto dalla deposizione di una corona d’alloro da parte del Questore Sebastiano Salvo al Monumento ai Caduti della Polizia di Stato all’ingresso della Questura.

Un’amministrazione longeva, quella della Polizia di Stato, che ha accompagnato nel tempo i cambiamenti della società, trasformandosi essa stessa per soddisfare nuove esigenze nella continuità del motto sub lege libertas. Una polizia radicata nel presente e proiettata verso il futuro che torna a condividere con i cittadini i suoi più autentici valori e i risultati conseguiti grazie al quotidiano operato delle sue donne e dei sui uomini.

Il Presidente della Repubblica concede quest’anno la medaglia d’oro al merito civile alla bandiera della Polizia di Stato per le attività svolte durante la pandemia: Alle donne e agli uomini della Polizia di Stato che con eccezionale valore e senso del dovere hanno profuso ogni energia nel garantire, anche in occasione dell’emergenza pandemica da Covid- 19, la tutela della salute di tutti i cittadini”.

moneta 170 anni poliziaUn eccezionale banco di prova che ha evidenziato lo spirito di servizio che caratterizza l’attività di ciascun poliziotto. Per lasciare un segno tangibile dell’importante traguardo raggiunto, il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso un francobollo celebrativo mentre l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha realizzato una moneta corrente dal valore di 2 euro.

 

 

 

Il discorso del Questore Sebastiano Salvo

Il 170° anniversario di fondazione è stato finalmente condiviso con la città, dopo il lungo confinamento sanitario. “Tuttavia – ha detto il Questore – non c’è gioia e non c’è voglia di festeggiare come sarebbe normale e consueto. Lo scenario bellico ucraino soffoca qualunque sentimento positivo e condiziona il nostro pensiero, che non può non andare a quella tragedia, a quelle incolpevoli vittime civili”. “La Polizia di Stato, al pari di tutte le altre Forze di Polizia, persegue esclusivamente il bene comune, presidiando le libertà individuali, secondo le leggi dello Stato e nel rispetto assoluto dei valori della nostra Costituzione. E tutto ciò appariva fino a ieri ovvio e scontato, poi un conflitto, emotivamente più vicino di quanto non lo sia la distanza fisica, ci offre la misura del valore profondo della nostra democrazia”. “Da un mese a questa parte facciamo i conti con immagini di distruzione e morte, con la tragedia di un popolo assediato e in fuga e al quale noi italiani, anche qui ad Asti, stiamo aprendo le porte dell’accoglienza. Ma facciamo i conti anche con la mortificazione dei diritti di libertà, e con la censura a una informazione che l’aggressore vorrebbe asservita non alla verità, ma alla sua perversa logica”.

Per nostra fortuna viviamo in un Paese in cui la dialettica politica, anche quando conflittuale, è sempre e comunque espressione di democrazia.  Un Paese dove tutti possono esprimere idee e opinioni e manifestarle nelle piazze e nelle strade, anche se quelle idee appartengono a una minoranza, anche se non ci piacciono o disturbano il comune buon senso le libertà di opinione e di pensiero sono il cardine del nostro ordinamento costituzionale, e della nostra vita democratica. Sono il cardine di una società civile”. “Questo ha molto a che fare con l’agire di polizia e con la sua evoluzione in senso democratico. Agire in coerenza con quei valori oggi, a distanza di 170 anni, significa agire sempre entro i confini di una delega che origina dall’intero corpo sociale, significa meritare una piena legittimazione che fa della polizia di stato l’espressione di un tutto e non di una parte. Questo penso quando riavvolgo il nastro di questi 170 anni di storia di una istituzione qualificata non tanto dall’esercizio del potere, ma dall’esercizio di precisi doveri verso la collettività e i singoli. Questo esercizio di doveri è la sostanza della nostra missione”.

dati Asti Polizia di Stato

I numeri non danno la misura di quanto la collettività astigiana sia o meno soddisfatta di quello che la polizia di stato ha realizzato in questo ultimo anno. Posso pensare che si è fatto molto, forse il massimo, in un anno difficilissimo in cui abbiamo rincorso un’emergenza sanitaria che si è rialimentata a ondate continue ed in certi momenti ha compromesso la piena disponibilità delle nostre risorse. Nonostante ciò non siamo mai arretrati nel dispiegamento di pattuglie sul territorio e neppure si sono affievolite le risposte nell’attività di polizia giudiziaria, dove i numeri sono oggettiva testimonianza dei risultati, registrando un incremento generale di tutte le voci statistiche”.

“Significative le operazioni concluse dalla squadra mobile astigiana, alcune in stretta collaborazione con la guardia di finanza, nel contrasto ai fenomeni corruttivi nei pubblici appalti e nella lotta allo spaccio di stupefacenti. Tengo poi con particolare soddisfazione a ricordare l’operazione che ha consentito di individuare i responsabili dell’attentato del 2019 in danno del palazzo di giustizia di Asti, gravissima azione intimidatoria contro la nostra magistratura inquirente e requirente”.

Sul piano della prevenzione generale, l’attenzione è stata rivolta alle aree più critiche del comune capoluogo ma anche al territorio provinciale, grazie al contributo delle nostre specialità (polizia stradale, ferroviaria e delle comunicazioni), ma anche grazie ai reparti prevenzione crimine del Piemonte, a più riprese impegnati anche in altri comuni dell’astigiano. Abbiamo tenuto altissima la guardia nei confronti dei reati spia dell’odioso fenomeno della violenza di genere, con l’azione investigativa e con l’utilizzo in funzione preventiva dell’ammonimento.  Abbiamo cercato di consolidare il già collaudato sistema di relazione con altri enti ed istituzioni del territorio. in particolare, abbiamo sottoscritto, per facilitare anche il percorso di possibile recupero terapeutico del maltrattante, un protocollo con la Croce Rossa Italiana”.

“Doveroso è anche citare la leale e proficua collaborazione tra le forze di polizia, che credo rappresenti il valore aggiunto della nostra attività. Di ciò va senz’altro riconosciuto merito alla Prefettura. Ma anche alla non comune cifra professionale e personale dei vertici provinciali dell’arma carabinieri e della guardia di finanza, con cui ho l’onore e il privilegio di condividere questo tratto di percorso professionale. Di pari livello e qualità anche la collaborazione con il comando di polizia locale di Asti”.

“A fronte di ciò resta tuttavia la domanda se le ricadute sul territorio siano state positive anche in termini di sicurezza percepita. I dati non ci offrono la misura esatta di quanto il cittadino si senta tutelato. Ho aderito recentemente all’invito di un comitato di cittadini di un quartiere astigiano, con il preciso intento di ascoltare le persone senza filtri o mediazioni. In quel frangente ho avuto conferma di quanto alle persone le parole e i numeri interessino poco. il cittadino vuole vivere la sua realtà quotidiana in sicurezza e serenità, e pretende che all’azione delle forze di polizia si saldino strategie lungimiranti da parte di chi il territorio lo governa e ne assicura non solo i servizi ma ne pianifica il futuro, anche in termini di progettazione urbanistica e sociale”.

“La sicurezza urbana è un bene obiettivo che si realizza con l’interazione di una pluralità di livelli di intervento dove quello di polizia deve rimanere ascritto alla patologia e non alla fisiologia del sistema sociale. Lo dico, questo, pensando al richiamo di attenzione che la società civile, anche attraverso i media, indirizza alle istituzioni su temi affatto marginali (ad esempio la situazione di recente percepito malessere di alcuni quartieri, il degrado del campo rom di via Guerra, cito anche episodi vandalici che enfaticamente e fortunatamente senza ragione sono stati associati ad una temuta presenza di baby gang). Questo è esattamente il terreno su cui, senza smarcarsi, vale costruire piuttosto efficaci risposte corali, con le istituzioni in prima linea e con un tessuto sociale fatto di scuola, famiglia, parrocchie, centri di aggregazione, volontariato consapevolmente a sostegno”.

Non sarebbe una società sana quella in cui dovesse occorrere una militarizzazione per garantire sicurezza. Ma questo rischio non riguarda Asti, e non riguarda la sua provincia dove, al contrario, la vivibilità non mi pare affatto compromessa nonostante residuino criticità a cui dare estrema attenzione”.

“La prima e più pericolosa, anche se meno visibile, è la penetrazione territoriale della criminalità organizzata. La presenza di siffatti sodalizi in Asti e provincia non è solo una suggestione investigativa, ma ha avuto e ha riscontro processuale certo. Ci sono tutte le condizioni per cui queste organizzazioni criminali, oltre alle tradizionali pratiche usurarie ed estorsive che inquinano il mercato anche su questo territorio, possano eludere la rete di controllo tesa ad impedire l’accesso alle gare per i pubblici appalti a società ed imprese compromesse. L’antidoto per prevenire lo scenario peggiore è innanzitutto la consapevolezza, che deve pervadere tutti, le istituzioni locali, il sistema bancario e creditizio, gli enti di rappresentanza e la collettività intera. Tutti devono saper intercettare i segnali di potenziale pericolo”.

“Poi ci sono le criticità come quelle legate alla criminalità predatoria, che sovente si realizza nelle forme più odiose delle rapine o truffe in danno di persone anziane, in ambito domestico. Questo impone l’assoluta esigenza di elevare il livello di prevenzione generale, affinare le attività investigative per intercettare preventivamente l’azione dei gruppi criminali abitualmente dediti a queste pratiche ed in ultimo, ma non meno importante, alfabetizzare il più possibile le potenziale vittime sui rischi e sulle possibili contromisure da adottare. Vedo anche nella compartecipazione attiva della comunità uno strumento prezioso nei protocolli di vicinato, non solo in provincia ma anche nei quartieri e nelle frazioni del capoluogo”.

I prossimi impegni

“All’imminente consultazione elettorale le forze di polizia dovranno garantire una cornice di tranquillità e sicurezza, in ossequio a quel bene prezioso cui si accennava in premessa, quello della piena praticabilità democratica.  Poi si dovrà finalmente anche pianificare la sicurezza degli eventi che appartengono alla tradizione di questa città, già dal prossimo maggio e sino all’autunno con il Palio e con tutte le correlate iniziative del settembre astigiano. Un ritorno, ci auguriamo, alla piena normalità con la viva speranza che anche questa grave emergenza bellica possa a breve registrare perlomeno il silenzio delle armi”.

Ringraziamenti finali

“Concludo rivolgendo un doveroso pensiero ai nostri caduti, il loro sacrificio onora il nostro passato e indirizza il nostro futuro. Dico convintamente grazie a tutto il personale della polizia di stato e a tutto il personale dell’amministrazione civile dell’interno che opera in questa provincia ed alle loro rappresentanze sindacali. Grazie anche ai nostri pensionati e alla nostra associazione nazionale della polizia di stato. Grazie ancora a voi tutti, autorità e cittadini, rappresentanze d’arma. Voglio anche augurare una buona Pasqua. Viva la Polizia di Stato, viva Asti, viva l’Italia”, ha concluso il Questore Sebastiano Salvo.

Molte le onorificenze e le ricompense conferite durante la cerimonia astigiana

                                   ENCOMIO SOLENNE

                                   AL COMMISSARIO CAPO MARCO PRIMAVERA

                                   AL VICE ISPETTORE LUCA LAMBERTI

                                   AL SOVRINTENDENTE CAPO GIAN PIERO BORTOLETTO

                                   AL SOVRINTEDENTE CAPO NICOLA GONELLA

                                   AL SOVRINDENTE NICOLETTA GARETTO

                                   AL VICE SOVRINTENDENTE GIANNI FALETTI

“In servizio alla Squadra Mobile, evidenziando spiccate capacità professionali e non comune determinazione operativa, partecipavano ad un’attività di Polizia Giudiziaria denominata “white wheels”, conclusasi con l’esecuzione di 16 misure cautelati personali nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili di detenzione, ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti” Asti, 27 febbraio 2018   

                                  ENCOMIO SOLENNE

                                 AL COMMISSARIO CAPO MARCO PRIMAVERA

                                 AL SOVRINTENDENTE CAPO COORDINATORE LUCIA ALLEGRETTI

                                 AL SOVRINTENDENTE MARCO DEL TROTTI

                                 AL VICE SOVRINTENDENTE GIANNI FALETTI

                                 ALL’ASSISTENTE GIANLUCA GALLO

 

LODE AL VICE ISPETTORE EZIO CORAGLIA

“In servizio alla Squadra Mobile ed al Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica, evidenziando spiccate capacità professionali, non comune determinazione operativa ed impegno, partecipavano ad unattività di Polizia Giudiziaria che consentiva di disarticolare un gruppo criminale dedito alla commissione di rapine in danno di istituti bancari ed uffici postali e di intervenire tempestivamente nel corso di un’ulteriore rapina” Asti – Palermo 5 giugno 2016

                                    LODE

AL SOSTITUTO COMMISSARIO MARIO BERARDI

                                    AL VICE ISPETTORE LUCA LAMBERTI

                                    AL SOVRINTENDENTE CAPO GIAN PIERO BORTOLETTO

                                    AL SOVRINTENDENTE CAPO NICOLA GONELLLA

                                    AL SOVRINTENDENTE NICOLETTA GARETTO

“In servizio alla Squadra Mobile, evidenziando intuito investigativo e capacità professionali coordinavano un’attività di Polizia Giudiziaria conclusasi con l’adozione di provvedimenti restrittivi nei confronti di nove persone, ritenute responsabili di detenzione, al fine di spaccio, di sostanze stupefacenti” Asti 6 ottobre 2017

                                 LODE AL SOSTITUTO COMMISSARIO FABIO BIAMINO

“Evidenziando capacità professionali, coordinava un’attività investigativa che permetteva di individuare un soggetto responsabile di aver fatto esplodere una bomba carta ai danni di una sala dei Testimoni di Geova, nonché di aver danneggiato alcune autovetture in sosta nei pressi della predetta sala” Asti 26 novembre 2017

 LODE AL SOVRINTENDENTE CAPO TECNICO COORDINATORE        DOMENICO PRINCIPE

“Dando prova di capacità professionali e di intuito investigativo, si distingueva in un’attività di Polizia Giudiziaria che consentiva di dare esecuzione ad un ordine di carcerazione nei confronti di un soggetto latitante responsabile di omicidio”. Londra, 13 marzo 2017

                                 LODE AL SOVRINTENDENTE MAURO CHARBONNIER

“Evidenziando capacità professionali, espletava un’attività investigativa che ha consentito l’adozione di misure cautelari nei confronti di tre soggetti, responsabili di oltre 50 episodi di truffa e riciclaggio compiuti ai danni di decine di persone in tutto il territorio nazionale” Asti, 29 settembre 2017

                                 LODE ALL’ASSISTENTE CAPO MARCO PERRIA

“con impegno e senso del dovere, portava a termine un intervento di soccorso pubblico a favore di una donna colpita da improvviso malore” Asti, 28 agosto 2017

                                 LODE ALL’ASSISTENTE STEFANO FOTIA

“Per l’impegno profuso nel portare a termine un intervento di Polizia Giudiziaria che si concludeva con l’arresto, in flagranza di reato, di due cittadini marocchini, responsabili del reato di rapina” Torino, 27 aprile 2016

                                  LODE ALL’ASSISTENTE GIUSEPPE CASAMASSIMA

“Si distingueva in un’attività di soccorso pubblico in favore delle popolazioni colpite dal grave evento sismico che ha interessato l’Emilia-Romagna nel mese di maggio 2012. Nella circostanza dava prova di capacità professionali e senso del dovere” Emilia-Romagna, 17 luglio 2012

 

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