La battaglia delle arance di Ivrea

La manifestazione simboleggia la lotta per la libertà

IVREA (TO) – Conosciuto ai più per la spettacolare battaglia delle arance che si svolge ogni anno per tre giorni nelle principali piazze della città – quest’anno dal 3 al 5 marzo – il carnevale di Ivrea è in realtà un evento che si caratterizza per il complesso cerimoniale, culminante nel Corteo Storico, denso di evocazioni storico-leggendarie che attinge a diverse epoche storiche. Nel periodo risorgimentale nasce il personaggio della Vezzosa Mugnaia, simbolo di libertà ed eroina della festa che, accompagnata dal Generale di origine napoleonica, è la protagonista femminile del carnevale più antico d’Italia. Lo spirito dello Storico Carnevale vive, infatti, nella rievocazione di un episodio di liberazione dalla tirannide: un barone che affamava la Città venne scacciato grazie alla ribellione di Violetta, la figlia di un mugnaio che non volle sottostare allo ius primae noctis e che, uccidendolo, accese la rivolta popolare. La celeberrima Battaglia delle Arance rievoca proprio questa rivolta: il popolo è rappresentato da squadre di aranceri a piedi che combattono – sprovvisti di qualsiasi protezione – contro i soldati del tiranno posti su carri trainati da cavalli che indossano protezioni e maschere che ricordano le antiche armature. Tirare le arance ha dunque una valenza simbolica ma è pura goliardia: una stretta di mano, dopo un “testa a testa”, sancisce la pace. Una speciale commissione osserva, nei tre giorni di suo svolgimento, l’andamento della battaglia e assegna un premio alle squadre – sia a piedi sia ai carri da getto – che per ardore, tecnica e lealtà, si sono maggiormente distinte.

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