Guerra Ucraina – Russia, Trump: “Ho deciso sull’invio di missili Tomahawk a Kiev”

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Guerra Ucraina – Russia, Trump: “Ho deciso sull’invio di missili Tomahawk a Kiev”. Arriva l’annuncio che fa tremare il mondo. Reazioni immediate ovunque, specie da Mosca, che non usa affatto giri di parole.
Una svolta cruciale, quelle che si è annunciata in merito alla guerra tra Ucraina e Russia. A farlo è stato il presidente Usa Donald Trump.
“Ho deciso sull’invio di missili Tomahawk a Kiev”: una decisione che non è certamente stata accolta con entusiasmo da Mosca, per usare un eufemismo.
Che, infatti accusa: “Ue e Nato si preparano allo scontro militare”. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dato però l’annuncio. E ora?
Che cosa può rappresentare, per il conflitto in sé e, per estensione, per tutto il mondo, il voler inviare missili Tomahawk in Ucraina?
Trump invia missili in Ucraina: Mosca reagisce
Il tycoon Usa non ha dato ulteriori dettagli circa l’invio, se non che vorrebbe “porre alcune domande” agli ucraini su come pensino di usare i missili. Ma come mai è stata presa questa decisione? Quando erano le 00,54 di oggi, ora italiana, ecco arrivate la decisione clamorosa di Trump: “Ho preso una decisione sui missili Tomahawk a Kiev”. Poco tempo, poi, è occorso a Mosca per rispondere.
Nelle stesse ore e minuti in cui la cronaca bellica si continuava a scrivere aggiungendo altre pagine al truculento romanzo quotidiano, da Mosca hanno lasciato intendere come questo possa esser letto come un chiaro atto di preparazione allo scontro. Le recenti dichiarazioni di Trump in relazione all’Ucraina, le sterzate che in molti hanno registrato, evidentemente possono non esser piaciute, a voler andarci cauti.
Rischio deriva globale: azioni e reazioni
Poche ore dopo l’annuncio di Trump, vero l’alba ora italiana, intanto, il sindaco di Mosca ha dichiarato l’abbattimento di un drone ucraino in volo verso la capitale. “I sistemi di difesa aerea russa hanno abbattuto un drone in volo verso Mosca”. avrebbe detto Sergey Sobyanin, stando alla Tass. “Gli esperti dei servizi di emergenza stanno lavorando sul luogo del relitto”, ha proseguito.
Nel mentre, emerge la posizione Orbán: che aveva, dal canto suo, chiarito la posizione ungherese. “L’Ungheria non ha alcun obbligo morale di sostenere l’adesione dell’Ucraina all’Ue”. Lo aveva scritto nelle scorse ore sui social. Secondo il presidente ungherese, Viktor Orbán “nessun paese ha mai usato il ricatto per entrare nell’Unione Europea, e non accadrà nemmeno questa volta. Il Trattato sull’Ue non lascia spazio ad ambiguità: l’adesione è decisa dagli Stati membri, all’unanimità. Il popolo ungherese ha preso la sua decisione. Ha detto no a larga maggioranza all’adesione dell’Ucraina all’UE con un referendum”. Rivolgendosi direttamente a Zelensky, Orbán aggiunge: “Se desidera cambiare questa situazione, la campagna mediatica che sta conducendo contro l’Ungheria probabilmente non è il modo migliore per farsi degli amici”