La memoria è l’unico vaccino contro l’indifferenza

“Aspettando il concorso Jona”; l’Assessorato all’Istruzione della Città di Asti tiene accesi i riflettori sull’importanza di continuare le riflessioni con studenti e scuole sul tema dell’antisemitismo

ASTI – In occasione della Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto, l’Assessorato all’Istruzione della Città di Asti, nonostante le limitazioni a causa della pandemia in corso, tiene accesi i riflettori sull’importanza di continuare le riflessioni con studenti e scuole sul tema dell’antisemitismo.

Erano queste le giornate in cui si proponevano alle scuole secondarie di secondo grado della città, percorsi di riflessione per non dimenticare e per commemorare le vittime dell’Olocausto. Nell’anno in corso la pandemia ha limitato tante progettualità, impedendo incontri in presenza e scoraggiando momenti di riflessione di gruppo e di condivisione.

Nonostante questo l’Assessorato all’Istruzione della Città di Asti ha voluto condividere insieme alla Consulta Provinciale degli studenti un pensiero in occasione dell’importante ricorrenza del 27 gennaio; riportiamo le parole degli studenti e del Presidente della Consulta Leonardo Scaglione.

“La Memoria non è solo quel che è scritto sui libri, la Memoria non è solo il racconto dei nonni; non è solo ciò che è successo nel passato. La Memoria non è solo questo, non è solo storia, non sono solo parole. La Memoria è la chiave di lettura della contemporaneità, è il migliore degli strumenti di analisi del presente. Sapere, conoscere e studiare ciò che è stato fatto da chi è venuto prima di noi significa apprendere dal passato, cercando di evitare gli errori che, più volte, sono stati commessi nella storia dell’umanità. Così, come scrisse Anna Frank: Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo. Per questo noi studenti e studentesse della Consulta vogliamo attribuire a giornate come questa l’importanza che meritano, sperando che un giorno tutti possano apprezzare a fondo il significato della Memoria, l’unico vaccino contro l’indifferenza”.

Così parlano gli studenti della Consulta, scrivendo la parola Memoria con la “M” maiuscola, per sottolinearne importanza e valore.

Altri sono gli stimoli dedicati agli studenti un po’ più giovani, quelli delle scuole medie, nei confronti dei quali ogni anno, nel mese di febbraio, viene inviata alle scuole la circolare del concorso intitolato alla memoria di Enrica Benvenuta Jona, astigiana, di religione ebraica, membro di una famiglia perseguitata e vittima delle leggi razziali nazi-fasciste, deportata nel lager di Birkenau-Auschwitz, e sopravvissuta al campo di lavoro, apprezzata e indimenticata insegnante di lettere nel ginnasio “Vittorio Alfieri” e nell’ex scuola media “A. Gatti”, fino alla sua morte, testimone chiaro e insigne di un terribile e tragico passato.

Il Concorso Jona, promosso dal Servizio Istruzione e Servizi Educativi della Città di Asti in collaborazione con Israt – Istituto storico della Resistenza, affronta con gli allievi le tematiche della libertà, della pace, della tolleranza, della convivenza e dell’integrazione, proponendo ai partecipanti la riflessione e l’approfondimento su queste tematiche e la creazione di elaborati, spesso realizzati in gruppo.

La situazione pandemica tutt’ora in corso impedisce di proporre l’iniziativa nella sua forma originaria, e pertanto la Commissione giudicatrice del concorso ha optato per una riformulazione, proponendo alle scuole secondarie di primo grado della città un momento di incontro fruibile da tutti su piattaforma online sulle tematiche del concorso, intitolata “Aspettando il concorso Jona…”  per creare “un continuum” tra la proposta online alle scuole e il concorso vero e proprio, che si spera di poter riproporre con le modalità originali già a partire dal mese di settembre p.v..

Il Sindaco Maurizio Rasero e l’Assessore all’Istruzione Elisa Pietragalla sostengono l’importanza di continuare a promuovere un confronto su argomenti tanto importanti nelle scuole della città, aiutando le future generazioni a ricordare e a meglio comprendere gli eventi di un periodo tragico della storia del nostro Paese affinché, come ribadito dalla legge 211 del 2000 che istituisce la giornata della memoria, “simili eventi non possano mai più accadere”.

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