Grande partecipazione alla giornata di formazione sul decreto CAM edilizia

L’incontro si è tenuto oggi all’Uni Astiss

ASTI – Grande partecipazione e interesse per la giornata di formazione sui contenuti del decreto CAM edilizia (DM 23 giugno 2022, n. 256) tenutasi oggi 12 maggio nell’Aula Magna dell’Uni Astiss, organizzata dalla Provincia di Asti e l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Asti, in collaborazione con CasaClima, Chapter Piemonte Green Building Council Italia, iiSBE Italia, GdL Edilizia Sostenibile Itaca.

Come noto, nel mese di dicembre 2022 sono entrati in vigore i nuovi Criteri Ambientali Minimi definiti dal DM n. 256 del 23 giugno 2022, criteri che riguardano l’affidamento dei servizi di progettazione, dei lavori e l’affidamento congiunto di progettazione e lavori per interventi edilizi.

L’obiettivo primario dell’incontro è stato quello di informare e formare in un primo approccio le varie figure professionali su tutte le novità introdotte dal decreto in merito ai nuovi obiettivi che i CAM vogliono raggiungere e sugli obblighi di legge ai quali gli enti pubblici, professionisti e imprese si dovranno adeguare per una corretta realizzazione degli interventi.

L’intervento del presidente della Provincia di Asti

Il presidente della Provincia di Asti, Dott. Maurizio Rasero, ha sottolineato nel suo intervento l’importanza di momenti di formazione e confronto tra professionisti sulle normative che cambiano, con lo scopo di analizzare le novità introdotte dal legislatore, capire se vanno nelle direzioni auspicate e, in caso contrario, chiedere degli interventi correttivi.

Rasero si è detto particolarmente orgoglioso che la giornata di formazione sia stata organizzata dall’ente provinciale, rappresentato al banco dei relatori dall’Arch. Franca Bagnuolo (funzionario della Provincia di Asti e Vice Presidente dell’Ordine degli Architetti di Asti).

Il Presidente ha inoltre ricordato la necessità di restituire alle Province i ruoli che gli spettano, ossia, quelli di essenziali organi di raccordo tra le Amministrazioni locali e gli enti gerarchicamente superiori (Regione, Governo e Parlamento).

Ad oggi, in attesa dell’approvazione del ddl sulla riforma delle Province, questo tassello manca e genera profondi disservizi a discapito della collettività come chiaramente illustrato nel “Manifesto dei Comuni della Provincia di Asti per la Riforma delle Province” promosso dalla Provincia di Asti nell’ottobre 2022 e inviato, per la sottoscrizione, ai 118 Sindaci e ai 1299 Amministratori comunali del territorio.

Il nuovo decreto sostituisce i criteri C.A.M. del 2017

La scelta dei Criteri Ambientali Minimi (C.A.M.) si basa sui principi e i modelli di sviluppo dell’economia circolare, fondati su conoscenze e valori rispettosi del paesaggio e dell’ambiente, finalizzati a ridurre gli impatti ambientali generati dai lavori per la costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici e dalla gestione dei relativi cantieri.

Tra le novità introdotte si ricorda come le stazioni appaltanti siano tenute ad inserire nella documentazione progettuale e di gara almeno le specifiche tecniche e le clausole contrattuali previste al fine di rendere gli appalti conformi alla nuova normativa sui Criteri Ambientali Minimi.

Quando si applicano i C.A.M.

È bene ricordare che i C.A.M. si applicano a tutti gli interventi edilizi di lavori disciplinati dal Codice dei contratti pubblici:

  • attività di costruzione, demolizione, recupero, ristrutturazione urbanistica ed edilizia, sostituzione, restauro, manutenzione di opere;
  • manutenzione ordinaria;
  • manutenzione straordinaria.

I criteri premianti stabiliti dal decreto

Per quanto riguarda l’esecuzione delle opere nel caso di appalti aggiudicati con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, le Stazioni appaltanti dovranno tenere in considerazione i criteri premianti stabiliti nel decreto.

Tra questi, si ricordano:

  • valutazione del livello di esposizione ai rischi non finanziari o ESG (ambiente, sociale, governance, sicurezza, e “business ethics”) degli operatori economici (es: imprese di costruzione, fornitori di materiali per edilizia, società di engineering);
  • possesso di sistemi di gestione ambientale (EMAS – Regolamento 1221/2009 o norma UNI EN ISO 14001);
  • distanza di trasporto dei prodotti da costruzione (almeno il 60% in peso sul totale dei prodotti da costruzione ad una distanza massima di 150 km dal cantiere di utilizzo);
  • valutazione ambientale del ciclo di vita (LCA – Life Cycle Assessment).

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