“Fossili e Territori”: dodici storie di esemplari e luoghi tutti da scoprire – Dentro la notizia

ASTI – Il sirenide di Montiglio Monferrato, le balenottere di Cortandone, Montafia e San Damiano, il capodoglio di Vigliano: quanti sono i reperti fossili del Museo Paleontologico di Asti mai esposti al pubblico? Parecchie centinaia: piccoli come una conchiglia, grandi come un mammifero marino o terrestre.In attesa che nuovi spazi restaurati (ex chiesa del Gesù) ne consentano la fruizione, il Distretto Paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato lancia il progetto “Fossili e Territori”, realizzato con la collaborazione del Parco Paleontologico Astigiano (presidenti rispettivamente Carlo Alberto Goria e Livio Negro): al centro la valorizzazione dei reperti fossili e dei territori che li hanno custoditi.Si guarda, in particolare, agli esemplari che nel 2019 il Parco Paleontologico ha acquisito dal Dipartimento Scienze della Terra dell’Università di Torino e dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino: l’idea è di fare conoscere reperti e luoghi di ritrovamento con dodici resoconti (uno al mese, per un anno, a partire dal 19 aprile) pubblicati sul sitohttp://www.astipaleontologico.ite diffusi attraverso i media e i canali social.“In un momento in cui l’epidemia sanitaria tiene chiusi i musei o ne limita la fruizione – spiega il presidente del Distretto Goria – faremo uscire  i fossili dal buio degli armadi per raccontare la loro storia insieme a quella dei territori che li hanno conservati prima che fossero scoperti. Attraverso gli esemplari prescelti si potrà dunque scoprire la realtà del museo e quella dei luoghi che, ancora oggi, continuano a custodire ciò che il Mare Padano ci ha lasciato in eredità. La narrazione sul fossile e il suo nascondiglio di terra diventerà una storia viva, capace di creare suggestione e di fissare, nella memoria di chi leggerà, nuove informazioni sul patrimonio paleontologico astigiano”.Autrice dei testi, contenenti numerose curiosità, sarà la giornalista e scrittrice Laura Nosenzo con la consulenza di Piero Damarco, paleontologo e conservatore del Museo Paleontologico astigiano. Le fotografie aiuteranno a scoprire contemporaneamente l’esemplare (con ricostruzione di com’era quando era vivo) e il suo territorio (a cui verranno dedicate specifiche immagini).Il viaggio nella paleontologia comincia il 19 aprileL’esordio sarà affidato, lunedì 19 aprile, aidenti di delfinidee allaconchigliaBufonariamarginata(in veste difossile guida)diBaldichieri: due ritrovamenti eccezionali che non mancheranno di affascinare.Si proseguirà a maggio con labalenotteradi Cà Lunga diS. Damianomentre a giugno saranno protagonisti imolari di mastodonteconservati nel Municipio diSan Paolo Solbrito.Luglio sarà il mese delcapodogliodiVigliano, agosto deldelfinodiCamerano Casascoe dei suoi simili ritrovati aMombercelli,Cortandone,Valle Andona.IlVillafranchianosi farà conoscere a settembre con ilpalato di mastodontee lefoglie fossili ritrovati nella zona di Villafranca(saranno ricordati anche irinocerontidi Dusino San Michele e Roatto conservati al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino).A ottobre si andrà sul territorio a scoprire ilgeositodiPasserano Marmorito, con idiatomiti(scheletri di alghe silicee) visibili in strato nel paese, mentre a novembre sarà il turno delsirenidediMontiglio Monferrato.Montafiae la sua frazioneBagnascopresenteranno, a dicembre, duebalenottere.L’inedito viaggio nella paleontologia inaugurerà il 2022 spingendosi, a gennaio, nelgeositodiVilladeatidove persiste un livello diceneri vulcanichederivanti dall’eruzione di Mortara (25-15 milioni di anni fa). Ultimi due mesi di “Fossili e Territori” in compagnia dei grandi mammiferi marini: labalenotteradiCortandone(febbraio) e ildelfinodiBagnasco di Montafia(marzo).Il Distretto è costituito attualmente da 71 Comuni (68 astigiani, 2 alessandrini, 1 torinese) oltre che dalla Provincia di Asti e da 28 soci privati in rappresentanza delle associazioni di categoria, turistiche, culturali e ricreative, aziende agricole e piccoli produttori (miele, zafferano, vini, ecc.) del territorio.Leggi altri articoli suhttps://dentrolanotiziabreak.it/sulla nostra Pagina Facebookhttps://www.facebook.com/dentro.lanotizia/e su Twitter @DNotizia