Fisco, da oggi scatta il massacro: 138 versamenti in arrivo per i lavoratori | Devi pagare entro fine mese o arrivano pure le multe

Tasse e tributi: scadenze da segnare in agenda (canva) dentrolanotiziabreak.it
Da agosto 2025 ripartono le scadenze del Fisco: 138 versamenti da ricordare e se non li ricordi, perdi tutto.
Le vacanze hanno segnato una parentesi di tregua per il Fisco, ma il calendario fiscale non conosce pause troppo lunghe. Dal 21 agosto 2025 i contribuenti tornano a fare i conti con scadenze e versamenti rimandati a dopo l’estate.
Il rientro si apre con una lista imponente di adempimenti che spaziano dalle imposte più note a quelle più curiose.
Una vera e propria maratona che non risparmia nessuno: cittadini, professionisti e aziende.
Ma quali sono i tributi da tenere d’occhio e quali novità accompagnano questa ripartenza?
Un’agenda piena di pagamenti: il ritorno del Fisco dopo la tregua
Ad attendere chi rientra dalle ferie ci sono ben 138 scadenze concentrate in pochi giorni. Il cuore riguarda ben otto versamenti tra saldi 2024 acconti 2025, oltre a tasse e imposte da versare. A questi si aggiungono eventuali interessi che sono variabili e da calcolare per ogni singolo caso. I cittadini sono tenuti a ricordare ogni scadenza e saldare il dovuto entro i termini stabiliti.
Ad arricchire l’elenco compaiono ulteriori tributi che tutti devono conoscere. Non è ammessa ignoranza nel settore fiscale. Da non dimenticare anche il canone. In questo caso bisogna valutare anche eventuali esenzioni dedicate ai pensionati sotto i 18mila euro di reddito. Ma quali sono le imposte da pagare? Ecco cosa devi segnare in calendario.

Tasse e imposte da saldare al Fisco: se non lo fai in tempo sono guai
Tra le scadenze definite dal Fisco più seguite dai proprietari di casa c’è la cedolare secca, confermata al 21% ma con una regola chiara: dal 2024 può essere applicata solo su un’abitazione per gli affitti brevi. Dalla seconda in poi l’aliquota sale al 26%, scelta che pesa soprattutto in estate quando le locazioni turistiche registrano un boom. Ma a far discutere più di ogni altra imposta, è la PornoTax. Introdotta vent’anni fa e ancora oggi oggetto di dibattito, obbliga i produttori e distributori di contenuti pornografici o violenti a versare un’addizionale del 25% sui redditi. Per chi non ha saldato il 2024, l’appuntamento di agosto comporta anche il calcolo degli interessi.
C’è però un piccolo sollievo: fino al 1° settembre 2025 restano sospese le comunicazioni fiscali, dunque niente cartelle o avvisi. Un margine minimo che consente a contribuenti e imprese di organizzarsi meglio. Il rientro fiscale di agosto 2025 mette subito alla prova contribuenti e aziende, tra scadenze storiche come Irpef e Irap e misure particolari come la cedolare secca sugli affitti brevi o la Porno tax. Pianificare, affidarsi a un professionista e sfruttare i servizi digitali sono le strategie migliori per evitare errori. Dopo la pausa estiva, il messaggio è chiaro: il Fisco non aspetta.