Fiamme a Roburent, distrutta la storica baita “Croce ai Cardini”: comunità sotto shock ma unita

Vigili del fuoco (canva) dentrolanotiziabeak.it
Un incendio ha colpito un simbolo di Roburent, ma la risposta della comunità mostra la forza di chi non si arrende.
Un risveglio surreale tra le montagne cuneesi. Mercoledì 6 agosto, Roburent si è svegliata avvolta in una cortina di fumo, densa e inattesa.
Nel silenzio dell’alta valle, un incendio ha interrotto la quiete estiva che avvolge il borgo.
Le fiamme si sono sviluppate all’interno di una delle strutture più note della zona, frequentata da residenti e villeggianti.
In poche ore, quella che era una giornata qualunque si è trasformata in una corsa contro il tempo per salvare un pezzo di identità locale.
Un punto di riferimento colpito nel cuore: un luogo simbolico per la comunità
Chi conosce Roburent sa quanto la baita‑ristorante “Croce ai Cardini” rappresenti più di un semplice locale. Posta in posizione panoramica e immersa nei boschi, è da anni meta di escursionisti, famiglie in vacanza e abitanti del posto in cerca di buona cucina e convivialità. L’edificio, gestito con passione dai suoi proprietari, funge anche da abitazione durante la stagione estiva, trasformandosi in un vero e proprio focolare di montagna.
L’incendio, divampato poco dopo le otto del mattino, ha colpito duramente questo angolo di ospitalità. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i vigili del fuoco di Mondovì, supportati dai volontari di Ceva. Le operazioni di spegnimento sono proseguite fino alle 13, tra fumo fitto, calore e un tetto ormai compromesso. Le fiamme sono state domate, ma i danni all’edificio ne hanno decretato l’inagibilità temporanea.

Solidarietà e voglia di ricominciare: l’amministrazione al fianco dei gestori
Il sindaco Emiliano Negro si è recato sul luogo dell’incendio per seguire da vicino l’intervento e valutare i prossimi passi. Prima, però, è necessario attendere il rapporto ufficiale dei vigili del fuoco per emettere l’ordinanza di inagibilità. Un atto indispensabile e dovuto che provoca molta sofferenza per colore che hanno resa viva e confortevole la baita giorno dopo giorno. Nel frattempo, il Comune si è attivato con prontezza, cercando una soluzione per offrire un tetto ai gestori, rimasti improvvisamente senza casa e lavoro. La vicinanza dell’amministrazione e della comunità non si è fatta attendere, con messaggi di sostegno e disponibilità concreta.
L’incendio alla “Croce ai Cardini” ha lasciato dietro di sé cenere e sgomento, ma anche una comunità pronta a rialzarsi. In un’estate che avrebbe dovuto profumare di bosco e di piatti tipici, resta l’amaro di una perdita importante. Eppure, tra le macerie, si fa largo qualcosa di più forte: il senso di appartenenza, la solidarietà autentica e la volontà di ricostruire. Perché luoghi così non si cancellano con il fuoco: vivono nelle persone che li hanno amati. E da lì, si riparte.