Epidemia Covid e campagna vaccinale: la situazione nell’Asl di Asti

ASTI – Come in tutto il resto del Piemonte e nella stessa tendenza del quadro nazionale, anche nel territorio dell’Asl di Asti cresce il numero dei nuovi casi di Covid. L’incidenza attualmente è di 273 casi ogni 100mila abitanti, in linea con la situazione regionale.

 

Il numero dei ricoveri ospedalieri correlati al Covid al Cardinal Massaia resta però in questo momento su livelli decisamente più contenuti rispetto al passato: sono 28, di cui 2 in terapia intensiva.

 

Si è ulteriormente intensificato in questi giorni il lavoro degli operatori sanitari dell’Asl At, impegnati sia nell’esecuzione dei tamponi per il tracciamento dei contatti – fra molecolari e rapidi ne vengono fatti fra i 2.500 e i 3.000 a settimana, inclusi quelli effettuati dai medici di medicina generale – sia nella fondamentale opera di vaccinazione anti-Covid.

 

Solo nell’ultima settimana sono stati somministrati 12.556 vaccini (con una media di 1.800 al giorno) per un totale di 344.267 dall’inizio della campagna: 47.372 cittadini hanno già ricevuto la terza dose, a cui si aggiungono 155.228 prime dosi e 141.667 seconde. Ieri sono iniziate in Ospedale anche le sedute per la fascia 5-11 anni, in un ambulatorio dedicato ai più piccoli. Da lunedì 20 saranno inoltre attivate sessioni di vaccinazione – tutte terze dosi – anche nella Casa di Cura Sant’Anna di Asti, per tre giorni a settimana, in collaborazione con il personale della struttura.

 

In questo contesto, in cui per altro le attività sanitarie sono quasi completamente riprese a livelli pre-pandemia, stanno aumentando gli accessi quotidiani in Pronto soccorso (legati anche ad altre patologie o urgenze e non solo al Covid) come avviene ogni anno nella stagione invernale.

 

Pertanto l’Asl At invita tutti i cittadini a non recarsi in Pronto soccorso se non per situazioni di effettiva emergenza e a rivolgersi al proprio medico di famiglia in caso di necessità. Allo stesso modo, è importante che le persone che hanno contratto il Covid con sintomi lievi seguano le indicazioni del proprio medico di famiglia, cui è stato raccomandato di applicare i protocolli terapeutici domiciliari previsti dalla Regione.

 

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