Epatite, la malattia fulminante che ha ucciso Armani | I primi sintomi da riconoscere ti possono salvare la vita

Epatite, la malattia fulminante che ha ucciso Armani | I primi sintomi da riconoscere ti possono salvare la vita

I sintomi - dentrolanotiziabreak.it

Scopri i primi sintomi dell’epatite fulminante, la malattia che ha colpito Giorgio Armani. Riconoscerli in tempo e agire subito può fare la differenza.

Il 4 settembre a  91 anni Giorgio Armani, lo stilista simbolo dell’eleganza italiana, ci ha lasciati, e dietro quel silenzio riservato che ha sempre contraddistinto la sua figura, si celava – secondo alcune indiscrezioni – una malattia che può essere tanto rapida quanto spietata.

Una condizione che non fa rumore, non dà tempo, e colpisce anche chi, all’apparenza, sembrava solo un po’ più stanco del solito. Si chiama epatite fulminante, ed è tra le forme più gravi di insufficienza epatica.

Non si parla spesso di fegato, forse perché non lo “sentiamo” come altri organi. Eppure è lui che regola l’equilibrio del nostro corpo, e quando smette di funzionare, è come spegnere un interruttore fondamentale.

Il problema dell’epatite fulminante è proprio questo: si manifesta in modo rapido, spesso nel giro di pochi giorni. E riconoscerne i segnali potrebbe fare la differenza. Vediamo quali sono.

Epatite fulminante: la malattia che ha ucciso Armani

A volte basta davvero poco per mandare il fegato in tilt. Un farmaco preso con troppa leggerezza (tipo il paracetamolo in dosi eccessive), un virus dell’epatite, qualche antibiotico troppo “pesante” o anche una brutta intossicazione alimentare. E no, non serve per forza avere già problemi al fegato: può succedere anche a chi non ha mai avuto nulla.

Il punto è che questa malattia arriva in fretta, senza bussare. E colpisce anche chi magari si sente solo un po’ giù di tono, o pensa di avere preso una semplice influenza. Per questo è importante non ignorare quei piccoli segnali che, se letti nel modo giusto, potrebbero essere presi in tempo.

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Farmaci tra le cause (Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay) – dentrolanotiziabreak.it

I sintomi da non sottovalutare

I primi campanelli d’allarme? Roba facile da sottovalutare: stanchezza fuori dal comune, un malessere vago, nausea, magari un fastidio strano nella zona dello stomaco. Nulla che faccia preoccupare troppo, all’inizio. Niente che  faccia pensare a qualcosa di grave. Spesso vengono infatti confusi con un’influenza o lo stress; eppure è lì che bisognerebbe drizzare le antenne.

Perché da lì in poi, se la situazione peggiora, iniziano sintomi più seri: la pelle che ingiallisce, la testa che sembra non rispondere più, confusione, sonno costante, difficoltà a parlare o ricordare le cose. E quando il corpo comincia davvero a non reggere più, può essere troppo tardi. Il suo decorso infatti, come dice il nome, è alquanto rapido, e può andare da pochi giorni a qualche settimana al massimo. Riconoscere tutto questo e agire per tempo, quindi, potrebbe davvero salvarti la vita.