Asti, edicole e chioschi abbandonati: l’M5S interroga la Giunta comunale

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato inviato da Massimo Cerruti a nome del Gruppo Consiliare M5S

edicole-chioschi-abbandonati-m5s-interroga-giunta-comunaleSarebbe sufficiente fare quattro passi per rendersi conto in quale stato pietoso versino attualmente alcune zone della nostra, potenzialmente meravigliosa, città.

Nel mentre che l’Amministrazione Comunale è molto indaffarata a disquisire nelle Commissioni su chi può giocare e chi no nei parchi, dove con la palla e dove invece con le biciclette, se è indecoroso sedersi davanti alle siepi o coricarsi sulle panchine nessuno vede o fa finta di non vedere la trave nell’occhio rappresentata dallo scempio delle edicole e dei chioschi abbandonati e degradati.

Il riferimento, oltre al caso specifico, è poi anche alle fatiscenti strutture abbandonate presenti sul limitare del parco della Resistenza e altre sparse qua e là. Purtroppo la cosa non fa certo notizia visto che la situazione è tale da molti anni, ma quello che crea sconcerto è la miopia della giunta comunale in relazione a questa e altre situazioni analoghe.

Il Movimento 5 Stelle, tramite i suoi rappresentanti in consiglio comunale, in passato aveva già presentato a febbraio 2018 apposito Emendamento allo Schema di Bilancio 2018 con il quale si chiedeva espressamente il “Recupero dei chioschi e delle edicole abbandonate, presso i parchi pubblici, attraverso concessioni gratuite a produttori locali, famiglie e/o associazioni di volontariato in cambio di opere di manutenzione e presidio di vigilanza”.

Il sopra citato emendamento, alla data odierna non pare preso per nulla in considerazione come testimoniano ad esempio le foto scattate in prossimità dei giardini pubblici di C.so alla Vittoria in cui si vede l’ex chiosco Gamberini in condizioni veramente impresentabili e con vetri ricoperti di stracci, drappi logori e carta al fine di mascherare gli interni.

Ora, lo stesso Gruppo Consiliare M5S ha presentato ulteriore interpellanza in Consiglio per sapere se, a distanza di anni, è stato fatto un censimento dei chioschi o edicole abbandonate, approntato un piano di recupero anche con l’accordo di proprietari privati, eseguito lavori; per sapere inoltre se non si ritiene di intervenire tempestivamente al fine di porre fine a tali gravi stati di degrado. Degrado comportante non solo inaccettabili brutture molto visibili e dequalificanti per la città, ma anche possibili rischi sanitari e di sicurezza data la probabile presenza di persone che si ricoverano all’interno in un’epoca già pesantemente segnata da crisi sanitaria pandemica.

Tutte richieste miseramente cadute del nulla. Andando a riprendere uno stralcio del programma elettorale dell’attuale amministrazione si leggeva “intendiamo migliorare la pulizia, l’ordine e la buona manutenzione della città e delle frazioni per rendere Asti un gioiello inserito armonicamente nella natura e nel paesaggio”.

E’ questo il concetto di ordine e pulizia della Giunta Rasero? Passeggiare su Viale la Vittoria e nel Parco della Resistenza trasmette armonia e decoro? E’ proprio il classico caso di “oltre il danno, la beffa”.

Asti non è purtroppo nemmeno nuova a questi eclatanti squallori urbanistici, basti pensare al vecchio ospedale e l’ex maternità. Queste strutture sarebbero state preziose in questi giorni di grande pressione sull’ospedale Massaia e sulle strutture sanitarie regionali. Se per le due strutture citate ci sono impedimenti di tipo economico e burocratico che comunque si sarebbero dovute risolvere, sicuramente la stessa cosa non si può dire dei chioschi e dei negozi oggetto di questo articolo. Gli interventi di sistemazione e riqualificazione sarebbero davvero di poco conto e non si riesce a comprendere la ragione per cui vengono procrastinati da anni.

Il fallimento di questa amministrazione non è un parere di pochi, ma un fatto ormai conclamato. I proclami e gli intenti si susseguono indefessi e illimitati, ma neanche gli interventi basilari e di poco conto riescono ormai a essere portati a termine. E’ davvero questo che gli Astigiani meritano? E’ questa l’immagine della città che vogliamo dare e avere noi stessi? L’unica cosa che per ora è chiara a tutti è la totale inefficienza gestionale tra una diretta facebook e una pubblica comparsata per qualche foto di chi siede sullo scranno del potere ed esercita il mandato come il più triste e tracotante Don Rodrigo di provincia.

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