Due interpellanze di Gianfranco Miroglio

La prima riguarda le barriere architettoniche, mentre la seconda riguarda i condizionatori “a palla” nei negozi e centri commerciali di Asti

Riceviamo e pubblichiamo.

Avendo l’abitudine “dolce” di muovermi per Asti prevalentemente a piedi,

concedendomi spesso il piacere di considerarne le vie, i parchi, i vicoli e gli anfratti; al centro e in periferia,

di testarne bellezza e accoglienza, fatiscenze e criticità,

avendone avuta ulteriore e più intensa opportunità in occasione  dei pellegrinaggi pre-elettorali,

proprio in tali passaggi, avendo voluto provare l’inimmaginabile esperienza di avventurarmi  per la città in carrozzella,

ho confermato piena coscienza dell’enorme mole di lavoro che occorrerebbe/occorrerà fare sul tema delle barriere architettoniche e su tutte quelle condizioni che fanno di Asti un percorso ad ostacoli e trappole, … e non solo per chi ha problemi di disabilità ma addirittura per tutti.

Dovunque:

  • degrado diffuso, selciati e marciapiedi sconnessi, troppo stretti e pieni di ingombri,
  • beffardi accessi e passaggi e supporti, teoricamente previsti per chi ha disabilità motorie, o di vista, o di udito spesso non a norma – come larghezza e pendenza – abbandonati all’incuria e al degrado, oppure gratificati da interventi tampone e da rappezzi molto peggio dei buchi.
  • parchi e giardini pubblici sostanzialmente vietati a causa di gradini o scalini troppo alti, fioriere, o addirittura – sui percorsi – cestini per rifiuti a sbarrare la strada.
  • Si aggiungano locali pubblici e privati senza scivoli, o con scivola “ a domanda”, con servizi igienici attrezzati solo sulla carta e allo scopo di rendere “in regola” la licenza ma senza alcuna verifica vera di funzionalità e utilità.

 

Potrei continuare.

In allegato piccolo campionario di foto del tutto insufficienti a testimoniare la reale condizione di Asti in materia.

Considerato che  nel lontano 1990, al mio primo ingresso in consiglio, avevo sentito l’urgenza di sollevare il problema e che oggi, alla luce di fatti, mi sento di nuovo di farlo, interpello il Sindaco e gli Assessori competenti per sapere:

  • se non sia assoluta priorità sociale, umana, culturale, civica intervenire una volta per tutte in materia,
  • se in bilancio e soprattutto nei cospicui fondi arrivati in PNRR e/o in Recovery non sia opportuno prevedere investimenti specifici e seguire l’esempio di molte altre città che hanno avviato o concluso una progettualità e un percorso sul tema delle barriere architettoniche, dei trasporti pubblici, dei servizi e degli uffici, a vantaggio di chi ha disabilità o fragilità,
  • se non si ritiene necessaria la costituzione di momenti di collaborazione e partecipazione concreta (tavolo, consulta stabile) con le associazioni e le realtà che si occupano del problema,
  • se, sull’argomento, non sia importante prevedere comunicazione, informazione e formazione nei confronti di tutta la macchina comunale e di tutta la cittadinanza,
  • se non sia irrinunciabile un censimento e mappatura della stato delle cose e, contestualmente e successivamente agli auspicabili interventi, un costante monitoraggio sulla città.

Gianfranco Miroglio Europa verde – Verdi

Sottoscrivono : Paolo Crivelli – Prendiamoci cura di Asti; Mauro Bosia e Vittoria Briccarello – Uniti si può; Mario Malandrone – Ambiente Asti

 

La seconda interpellanza

Considerata la conclamata emergenza climatica e la conseguente, pesantissima, crisi energetica,

preso atto, visitando il centro città e addentrandomi tra negozi e attività commerciali, che la larga maggioranza degli esercizi mantiene l’insana consuetudine (in atto da alcuni anni) di far viaggiare i condizionatori a palla, ma tenendo le porte spalancate verso vie e portici,

verificato che la stessa assurda situazione si ripropone, a condizioni climatiche opposte, anche d’inverno,

immaginato che tale scelta sia motivata esclusivamente  dallo scopo di produrre l’effetto imbuto sui potenziali clienti ( … e quindi maggiori ipotetici introiti), non certo dalla missione di prevenire distorsioni ai polsi o epicondilite agli stessi,

valutati tutti gli appelli e gli impegni (retorici?) a fare in modo che “nulla sia mai più come prima”,

riaffermata la funzione educativa/formativa che un’Amministrazione deve avere nei confronti della propria cittadinanza,

osservato come siffatti comportamenti mirati al mero guadagno di pochi prefigurino sprechi e danni per tutti,

interrogo il Sindaco e gli Assessori competenti per  chiedere e sapere se non si ritenga indispensabile una ordinanza sindacale che vieti o limiti drasticamente azioni insensate in un drammatico contesto climatico/ambientale quale quello attuale.

Gianfranco Miroglio

Verde Europa Verdi Asti

 

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