Divieto fotografare, da oggi devi pagare 5€ per scattare una foto anche con il cellulare | Si vuole bloccare l’uso dei telefonini

Foto a pagamento in questo posto - dentrolanotiziabreak.it (Foto pexels)
Una decisione che ha scatenato la polemica, ma ora le foto in uno dei luoghi più visti sui social si pagano: anche se con il proprio telefono.
L’avvento dei social ha esposto alla visibilità pubblica molti luoghi che un tempo erano sconosciuti, ma che ora si sono trasformati in mete turistiche ambitissime.
I social, dunque, non hanno rivoluzionato solo la quotidianità, ma anche il settore del turismo, influenzando le scelte dei viaggiatori e le strategie di promozione delle destinazioni.
In questo modo è aumentata anche la visibilità di luoghi, trasformatisi in mete “instagrammabili” e, di conseguenza, attrattive per il turismo di massa.
In considerazione di questi aspetti, molti comuni hanno deciso di limitare l’afflusso di turisti decidendo di applicare delle vere e proprie tasse, come il caso della somma di 5 euro obbligatoria per fotografare – anche se con il proprio smartphone – questo luogo.
Social e turismo di massa: i casi in Italia
L’aumento del turismo di massa in luoghi che sono diventati virali sui social media, ha creato non pochi problemi ad alcune località italiane. Se da un lato questo aspetto ha contribuito ad un miglioramento dell’economia locale, dall’altro l’overtourism ha impatti negativi sull’ambiente e sulla qualità della vita delle comunità locali.
In considerazione degli aspetti meno positivi per le località ormai note in tutto il mondo grazie alla diffusione dei social, alcuni luoghi d’Italia hanno deciso di limitare il turismo di massa aggiungendo delle tasse per le mete turistiche più ambite. Ad esempio, La Pelosa di Stintino prevede un accesso limitato e al costo di 3 euro a persona, mentre in Valle d’Aosta, a causa dell’eccessivo traffico, sono stati ampliati i parcheggi a pagamento.

5 euro per una foto: ecco dove
A queste iniziative, che creano sempre una polemica tra i pro e i contro, se ne aggiunge un’altra. Il sentiero del Seceda è noto anche come il “sentiero dei selfie”, proprio a causa dell’affluenza di turisti che vi arrivano per scattare una foto con le Dolomiti di sfondo. Questo percorso, diventato ormai un’escursione molto popolare in Val Gardena, offre panorami mozzafiato sul Gruppo delle Odle.
L’eccessiva presenza dei turisti, però, ha creato malcontento tra coloro che vivono abitualmente nella zona tanto che le amministrazioni locali hanno deciso di permettere l’accesso al sentiero tramite tornello e a fronte di un pagamento di 5 euro. Fare foto con le Dolomiti di sfondo, dunque, non sarà più gratuito.