Irene Rosso: «Hanno violato la tomba di tutti i Partigiani, non solo dei miei genitori»

Rubata al Cimitero di Asti la stella della XVI Brigata Garibaldi

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Tomba “Perez”

ASTI – Un ignoto, le cui intenzioni sono tuttora da chiarire, nei limiti tra una stupida bravata, un atto di ignobile vandalismo ed uno degli ormai numerosi attacchi ai valori Resistenza e della democrazia, ha rubato nei giorni scorsi dalla tomba del Cimitero di Asti dove sono sepolti Francesco Rosso e la moglie Maria Pia Galderisi, una stella in bronzo che ricordava la loro fervida partecipazione alla Resistenza.

“Perez”, questo il nome di battaglia di Rosso, era stato infatti comandante della XVI Brigata Garibaldi nelle Langhe, fondatore e poi presidente per quarant’anni dell’Anpi di Asti, mentre la moglie era stata impegnata nella lotta di Liberazione come staffetta sempre nella 16.ma Brigata Garibaldi. Proprio questa formazione era ricordata dalla stella in bronzo trafugata dalla tomba del cimitero astigiano.

Il furto è stato denunciato ai Carabinieri di Asti dalla figlia di Perez e Maria Pia, Irene, che l’hanno giustamente considerato reato di vilipendio, in attesa di conoscere, nel caso il ladro venga individuato, le motivazioni dello sconsiderato gesto.

Alla luce di questi fatti l’Anpi di Asti stigmatizza fortemente l’assurdità di un atto che non trova alcuna spiegazione plausibile, confida nell’opera di indagine delle Forze dell’Ordine e si impegna, in accordo con Irene Rosso, a risistemare al più presto la stella sulla tomba di “Perez” e di sua moglie.

La lettera a chi si è portato via la “Stella” dal Cimitero di Asti

In relazione al furto della Stella della VI Brigata Garibaldi, Irene Rosso ha scritto una lettera aperta all’ignoto ladro, che pubblichiamo integralmente.
violando la tomba, non solo dei miei genitori, ma di tutti i Partigiani.

E’ giusto che tu conosca almeno il significato di quei pochi centimetri di metallo con inciso XVI Brigata Garibaldi.
C’era una volta un giovane astigiano che, pur essendo orfano e di madre vedova, fu chiamato alla leva e dovette combattere su vari fronti per trovarsi l’8 settembre 1943 ricoverato all’Ospedale militare di Bari. Un’avventura di 29 giorni per tornare in Piemonte, in gran parte a piedi. Non restò a casa imboscato, ma prese la strada dei monti e diventò Perez. Già, il nome che hai letto sulla tomba. Rimase nelle Langhe sino al momento in cui scese coi suoi 350 uomini a Torino e consegnò il suo sten nel maggio 1945.
Quella XVI Brigata Garibaldi racchiude tutto. La lotta, gli ideali e la speranza di un mondo migliore. Tra i suoi uomini “Cobra”, un genovese bellissimo che fu raggiunto dalla sorella, Maria Pia, quando la loro madre morì assieme a 350 civili sotto le bombe cadute su Genova il 4 settembre 1944. Maria Pia, come avrai letto sulla tomba che hai violato, divenne staffetta Partigiana della XVI Brigata Garibaldi, si unì in matrimonio con Comandante Perez.
Cobra muore in azione poco prima della Liberazione. Perez tiene testa ai tedeschi in una battaglia di 9 ore in quel di Feisoglio e per questo riceverà la decorazione di medaglia d’argento al Valor Militare.
Ti racconto tutto questo perché tu sappia fare buon uso di quella minuscola stella che ti prego di conservare. Raccoglie un patrimonio di Storia Patria e umana.
Poi Perez non tornò Rosso Francesco. Fondò ad Asti la sezione provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e ne fu Presidente per 40 anni.
Il tuo gesto non riesco a capirlo. Non può essere per monetizzare quella stella. Io l’ho scoperto alla vigilia di un Referendum che chiede di modificare norme costituzionali. Il clima elettorale neppure si respira. Allora perché?
Se sei un collezionista di cimeli….. hai scelto bene. Conservala con cura. Una stella resta una stella.
La farò rimettere: un modo di ricordare i ragazzi che non sono ritornati.

La figlia del Comandante
Irene Rosso

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