“Capitale della Cultura 2025”: Asti pronta a giocarsi al meglio l’opportunità di vincere

La presentazione del dossier il 20 marzo a Roma. Intanto l’Amministrazione lancia gli hashtag #asticapitalecultura e #coltiviamoinsiemelacultura

Da sinistra Roberto Daneo, Angelo Demarchis, Paride Candelaresi e Maurizio Rasero – foto Valentina Veneto

ASTI – Questa mattina 28 febbraio nella Sala Gianni Basso del Teatro Alfieri si è tenuta una conferenza stampa per presentare le nuove iniziative relative alla candidatura di “Asti Capitale della Cultura 2025”, in vista dell’audizione del 20 marzo a Roma, nella sede centrale del Ministero della Cultura.

A prendere la parola stamattina sono stati il sindaco Maurizio Rasero, l’assessore alla Cultura Paride Candelaresi, il dirigente Settore Cultura Angelo Demarchis e il project manager Roberto Daneo.

Ringrazio tutti coloro che si sono messi a disposizione per la candidatura – ha detto Rasero -. Un percorso che ha già ottenuto grandi risultati. Tutti insieme, uniti per un unico obiettivo, siamo già vincitori e orgogliosi per essere arrivati a questo punto. Anche non vincessimo non potremo rammaricarci di niente, perché il nostro dossier non è inferiore a quello presentato dalle altre 9 città in lizza”.

Oltre ad Asti, infatti, la Giuria ha selezionato anche i progetti presentati da Agrigento, Aosta, Assisi (Perugia), Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).

“Essere nei 10 è già un successo, ottenuto grazie a un intenso lavoro di squadra. In questo ultimo step chiediamo l’aiuto di tutti, per giocarci al meglio questa possibilità che non riguarda solo Asti, ma tutta la nostra regione. Fate sì che il nostro nome giri, coltiviamo insieme la cultura”, ha concluso il sindaco.

L’assessore alla Cultura Candelaresi con il sindaco Rasero. Foto V.V.

Il dossier conta ben 176 progetti – ha detto Paride Candelaresifrutto dell’impegno di tantissime persone, tanti attori del territorio che nel tempo si sono avvicinati all’iniziativa. Solo candidarsi è stato per me un successo, poi il passaggio nei 10 ha scaturito un turbinio di emozioni e spinto tante altre persone a condividere idee che non sono entrate nel dossier, ma che saranno comunque tenute in considerazione in futuro. Non è un punto di arrivo, ma di partenza. In questa fase desideriamo puntare sui social network.

Foto V.V.

L’idea è stata quella di lanciare gli hashtag  #asticapitalecultura#coltiviamoinsiemelacultura

L’invito è di condividere sui social uno scatto, una foto particolare e significativa, che saranno diffusi anche sui nostri canali istituzionali. E poi ci sarà un video, che inizia con una voce femminile che dice ‘io sono Asti, sono Provincia’ e finisce con ‘sono orgogliosa di esserlo’. Per condividere il percorso abbiamo pensato ai social per cavalcare, con un linguaggio moderno, tutti gli argomenti legati al dossier”.

Angelo Demarchis ha aggiunto: “Il 22 marzo 2022 in una riunione di Giunta si decise di partecipare alla candidatura per il titolo di “Capitale Italiana della Cultura 2025”. Andremo in audizione a Roma il 20 marzo 2023. Nel mezzo un lavoro incessante durato un anno scarso. Ci siamo resi conto di aver messo a sistema tutte le informazioni che avevamo già, ma che non valutavamo nell’insieme. La città ha potuto avere uno strumento per prendere coscienza della sua dimensione culturale complessiva. Vogliamo far emergere questo lavoro di prim’ordine declinandolo, nel 2023, con tipologie di comunicazione che prima erano impensabili”.

Il project manager Daneo con il dirigente Demarchis. Foto V.V.

Infine Roberto Daneo, il manager che ha curato il progetto di candidatura: “Il dossier ha due caratteristiche importanti. La prima è la coralità e la seconda è l’ecletticità. È stato facile, perché siamo nati sulle spalle dei giganti e abbiamo la possibilità di costruire sulle orme di chi ci ha preceduto. A Roma il 20 marzo avremo mezz’ora per parlare della nostra visione, le nostre aspettative, le nostre eredità, la sostenibilità del progetto, perché coltivare la terra va di pari passo con coltivare la cultura per rigenerarsi. E poi una mezz’ora per rispondere alle domande che ci faranno a raffica. Abbiamo il 10% delle possibilità e di certo ce la giocheremo al meglio”.

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