Bagna Cauda Day, tutto pronto per la “Quarta Dose!”

Il piatto tipico della tradizione piemontese sarà proposto nell’ultimo fine settimana di novembre e nel primo di dicembre

ASTI – Ironia e tanta voglia di ripartire insieme per il Bagna Cauda Day. Sui bavaglioloni in stoffa in omaggio a tutti coloro che parteciperanno quest’anno apparirà, infatti, la scritta “Quarta dose!”.

All’associazione culturale Astigiani, che da nove anni promuove l’evento, la spiegano così con un tocco di ironia: “Abbiamo affidato al fumettista e illustratore Sergio Ponchione il compito di interpretare lo slogan: dopo le vaccinazioni vere e necessarie, crediamo che anche una bella bagna cauda a modo suo contribuisca a tener lontani i virus visto che, oltre alle note qualità antisettiche dell’aglio, certamente favorisce il distanziamento sociale”.

Il piatto tipico della tradizione piemontese sarà proposto nell’ultimo fine settimana di novembre (26-27-28 novembre) in più di cento ristoranti e locali non solo in Piemonte, per quella che si annuncia come la più grande bagna cauda collettiva in contemporanea mondiale. Nel rispetto delle regole e valutando la capacità di accoglienza nei locali si è deciso di riproporre anche un bis, in modo da garantire posti a tavola a tutti, evitando assembramenti. Ci sarà quindi la replica anche nel primo week end di dicembre (3-4-5 dicembre).

Spiegano ad Astigiani: “Molti ristoratori e titolari dei locali che hanno partecipato negli anni scorsi ci hanno chiesto di promuovere il Bagna Cauda Day nuovamente in presenza, dopo che nel 2020 l’evento fu organizzato solo in modalità delivery ‘Sporta a ca’. Altri locali si sono aggiunti e grazie alle migliaia di bagnacaudusti che, negli anni, hanno fatto crescere il Bagna Cauda Day, la festa sarà diffusa e vissuta con spirito di convivialità regolata e attenta. Sarà un evento senza piatti, bicchieri o posate di plastica, attento all’ambiente”.

La bagna cauda non è solo un piatto che coinvolge l’intera filiera agricola, dall’olio alle verdure. Ha un valore storico e sociale, un momento di incontro a tavola che quest’anno ritorna, pur mantenendo per chi lo vorrà anche la possibilità di ordinarla e farsela portare a casa con tutti gli ingredienti, bavagliolone compreso.

La fortunata formula non cambia. Il prezzo di riferimento del piatto in tutti i locali sarà di 25 euro. La bagna cauda potrà essere proposta in varie versioni, contraddistinte da un semaforo: Come dio comanda (rosso), eretica (giallo) o atea senz’aglio (verde). Previsto anche il Finale in gloria con tartufo. Il vino è proposto al prezzo di 12 euro a bottiglia, grazie all’accordo con quattro importanti case vinicole astigiane leader della Barbera: Bava di Cocconato, Braida di Rocchetta Tanaro, Cascina Castlet di Costigliole e Coppo di Canelli.

Al Bagna Cauda Day aderiscono anche la Cia (Agricoltori italiani) e la Coldiretti; nuove adesioni sono arrivate anche dall’estero. L’elenco, le schede e i video dei locali, suddivisi per territori, sarà pubblicato a partire dal 24 ottobre sul sito www.bagnacaudaday.it. Sarà indispensabile anche quest’anno prenotare il proprio tavolo, basterà una telefonata direttamente al numero del locale prescelto.

Sul sito sarà inoltre possibile acquistare i bavaglioloni, ideale per chi vorrà prepararsi la bagna cauda a casa partecipando comunque alla festa. Non mancheranno il kit del dopo bagna cauda e le acciù portafortuna in stoffa.

La Bagna cauda fa bene e il Bagna Cauda Day continuerà a far del beneconclude l’Associazione Astigiani – Durante la quarantena la nostra associazione ha donato 15 mila euro a favore di concrete azioni di solidarietà: 10 mila alla Croce Verde di Asti e 5.000 all’Associazione Dona la spesa e abbiamo anche realizzato duemila mascherine ricavate dai bavaglioloni dello scorso anno. Altri 4000 euro li abbiamo versati quest’anno alla Croce Rossa. Il ricavato del Bagna Cauda day 2021 andrà a finanziare la nascita del Bosco degli Astigiani, un grande parco pubblico di oltre 50 mila metri quadri che nascerà sulle colline di Asti in collaborazione con Banca d’Asti, il Comune di Asti e l’Istituto Agrario Penna”.

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