LaCisl Fp di Asti Alessandriasi è attivata, scrivendo direttamente al Procuratore della Repubblica e al Dirigente la Ragioneria Territoriale dello Stato, “per tutelare alcuni dipendenti che, nonostante siano stati assunti e abbiano iniziato a lavorare il 27 giugno, rischiano di ricevere il loro primo stipendio solo il 23 di settembre, cioè dopo tre mesi dalla loro assunzione”, diceSalvatore Bullara,responsabile territoriale Cisl Fp di Asti.“Quali che siano i motivi burocratici che hanno portato a un ritardo così clamoroso, vale ricordare che l’articolo 36 della Costituzione Italiana, entrata in vigore il 1/1/1948, recita testualmente “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”, ed è incredibile che nell’agosto del 2022, cioè dopo ben 74 anni dalla sua entrata in vigore, possa ancora accadere che un dipendente pubblico debba attendere tre mesi per essere pagato e nel frattempo rimanere senza mezzi di sostentamento”, aggiunge Bullara.La Cisl Fp ha chiesto alle due Amministrazioni di attivarsi con urgenza per trovare un modo per retribuire nel corrente mese i dipendenti, “per esempio con degli anticipi o dei cedolini straordinari, assicurando così il rispetto per i lavoratori e per il dettato costituzionale”, conclude Bullara.
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