Animal hoarding in Piemonte: sequestri di animali a Torino e nuove leggi per il benessere animale

Sequestro cuccioli (immagine indicativa-canva) Dentrolanotiziabreak.it
Animal hoarding in crescita in Piemonte: sequestri di massa e proposte di legge per tutelare animali domestici ed esotici.
Il fenomeno dell’animal hoarding, è sempre più frequente. In Piemonte, in particolare, si sono verificati diversi casi.
Negli ultimi mesi, in alcune località piemontesi, sono stati salvati centinaia di animali domestici ed esotici con sequestri lampo.
Il problema non è unilaterale, ma unisce tutela animale e salute pubblica. Questo ha portato istituzioni e associazioni a un’azione coordinata per rispondere all’emergenza.
Le proposte includono norme più severe, controlli sul mercato di animali minori e campagne di sensibilizzazione. Ma cosa sta succedendo e quali sono le conseguenze?
Animal hoarding in Piemonte: un fenomeno in crescita
L’animal hoarding è un disturbo che spinge ad accumulare cani, gatti, uccelli, rettili e piccoli mammiferi. Tutto questo senza garantire loro condizioni di vita adeguate. Spesso gli animali sono rinchiusi in appartamenti sovraffollati e privi di igiene, con gravi conseguenze per la loro salute e quella dei residenti circostanti.
I casi sono in rapido aumento: dal centro di Torino fino alle periferie, le cronache riportano abitazioni trasformate in rifugi improvvisati, spesso in condizioni igienico-sanitarie drammatiche. Il mercato degli animali “minori” peggiora la situazione: criceti, tartarughe e piccoli uccelli si vendono a prezzi bassissimi, senza controlli sul loro futuro. Alcuni negozi dichiarano persino di non riprenderli indietro in caso di difficoltà, aumentando il rischio di abbandono o accumulo.

Sequestri a Torino e Chivasso: le risposte delle istituzioni
A luglio nel centro di Torino, le autorità hanno sequestrato 43 animali: 38 pappagalli, un drago barbuto, due tartarughe d’acqua, un cane e un gatto. A giugno erano state trovate 13 tartarughe di terra in una casa privata. Nei mesi precedenti, a Chivasso, erano stati scoperti oltre 110 cani stipati in gabbia. Le istituzioni locali chiedono ora interventi concreti. Fiodor Verzola, assessore alla Tutela degli Animali a Nichelino, propone un “Daspo cinofilo” esteso a tutte le specie, incluse quelle esotiche, e investimenti in prevenzione e cultura del rispetto animale.
Sarah Disabato (M5S) chiede un’indagine regionale per quantificare l’animal hoarding, il coinvolgimento della Commissione Sanità e formazione per operatori socio-sanitari. Anna Vadalà (Lega) denuncia, invece, la facilità con cui si acquistano animali attraverso canali informali. Con il presidente Alberto Cirio, intenzionato a mantenere la delega sul benessere animale, la Regione Piemonte potrebbe destinare nuove risorse a rifugi e campagne di prevenzione. Questo per supportare azioni che contrastano il grave problema che riguarda sia il benessere animale sia la salute pubblica. Un interesse comune, quindi, che punta a mettere in sicurezza gli animali indifesi e la comunità.