VILLAFRANCA – Una splendida villa privata del ‘700, abitata in passato da nobili famiglie, e il Comune che, alla fine, ne diventa il legittimo proprietario: si è conclusa con un atto di donazione la trattativa in corso da mesi tra gli eredi di Villa Saxer e il sindaco Anna Macchia.
Uno degli immobili più significativi del territorio, per la lunga storia che porta con sé e per l’imponenza della proprietà, con giardino e terreni agricoli annessi all’antica dimora, entra dunque a far parte del patrimonio del Comune: l’atto di accettazione della donazione è stato approvato nei giorni scorsi dal Consiglio Comunale.
“Manterremo il nome di Villa Saxer e ci impegneremo perché il bene ricevuto sia utilizzato, per scopi culturali, in favore della cittadinanza di Villafranca“, dichiara il sindaco Anna Macchia. Quando la villa tornerà a essere fruibile (attualmente è inagibile e dovrà essere recuperata e restaurata) una targa ricorderà l’atto di donazione che porta la firma di numerosi eredi, tra cui le famiglie Ortona, Oggero e Rossi Jost.
Situata in regione Scarassera, su una collina in posizione dominante rispetto al paesaggio circostante, la storica tenuta è stata abitata, nel tempo, dalle più importanti famiglie villafranchesi: Malabaila di Belotto, Mazzola, Goria, la cui figura più illustre è rappresentata da Giacomo Goria, vescovo di Vercelli dal 1611.
Poi sono seguiti gli Avogadro e gli Arborio-Mella, nobili casate vercellesi, che fecero dipingere sulla facciata dell’antico edificio un grande stemma familiare tuttora visibile. Alienati alla banca Donato Levi e figli di Torino, i beni passarono successivamente al conte svizzero Saxer (da qui il nome della villa), poi agli Ortona e ai Rossi che sposarono le sorelle Saxer. Tra i villafranchesi che vedono da tempo la tenuta inutilizzata, c’è chi ricorda ancora le villeggiature settembrine alla Scarassera, fino agli Anni Novanta del secolo scorso, della famiglia dell’ambasciatore Egidio Ortona (1910-1996), seguito sulla stessa strada diplomatica dal figlio Ludovico (1942).
Il sindaco Anna Macchia si dice orgogliosa della donazione di cui beneficerà il Comune: “Ora ci metteremo al lavoro per trovare le vie di finanziamento per recuperare la villa e renderla fulcro di attività culturali che abbiamo già in mente e che dettaglieremo. Tornare a far rivivere Villa Saxer significa rendere più attivo il nostro territorio, coinvolgendo la comunità nella fruizione di un bene di grande valore storico che non tanti altri piccoli comuni come il nostro possono vantare di possedere“.
L’immobile, caratterizzato da dettagli di pregio, è costituito da tre piani (ingresso, una grande cucina, sale da pranzo, svariate camere da letto, studio, ecc.) più mansarda, fienile, tre ampie cantine. Il giardino si allarga per 900 metri quadri (aiuole, pergolato, frutteto), mentre raggiungono un’estensione complessiva di 4300 metri quadri i terreni agricoli e le parti tenute a prato.