ASTI – Sarà ad Asti il 19 maggio una pianista capace di trasmettere il canto del mare e il suono della luna. Si tratta di Veronica Rudian, che porterà “Luce” al Diavolo Rosso di piazza San Martino, un album (DC Records) pieno d’amore e di emozioni pronte a essere condivise. Dalle ore 21, la giovane pianista, produttrice e poetessa ligure si esibirà dal vivo, incantando e immergendo il pubblico nel profondo della sua musica.
Gli studi, i premi, i riconoscimenti di Veronica Rudian sono moltissimi, ma non bastano a descrivere quale forza si sprigioni quando posa le mani sul pianoforte. Dentro la Notizia l’ha contattata.
«Ho sempre adorato la musica, fin da piccolina – rivela Veronica -. Da bambina ero piena di energia e non stavo mai ferma, tranne quando i miei genitori accendevano la radiolina nella mia cameretta. A quel punto tutto si fermava. Dai loro racconti, quando avevo all’incirca 3 anni, i miei nonni mi regalarono una tastierino giocattolo, con la quale intonai con una mano qualche nota della melodia di “Sei un mito” degli 883. Lì capirono che la musica sarebbe stata la mia strada».
Veronica ha intrapreso gli studi alla scuola di musica Pergolesi, in Vallecrosia, proseguendo con il Maestro Marian Mika all’Accademia Chopin di Padova. A Varsavia ha poi seguito gli studi sul perfezionamento delle musiche di Chopin, mentre al conservatorio Ghedini di Cuneo ha ottenuto il diploma di solfeggio e di quinto anno. Dal 2009 ha lasciato la musica classica per dedicarsi alla scrittura e alla composizione di musica New Age.
Nata a Bordighera, la costa dell’estremo ponente ligure è la sua casa, il luogo privilegiato dove ascoltare il canto del mare e tradurlo in musica. «Non so perché, ma il mare è sempre stato fonte di ispirazione, mi ha sempre dato una calma particolare – aggiunge Veronica -. Sentire il suono delle onde è come ascoltare tante note, perché il mare è un canto».
Una pianista che con la sua musica contemporanea spalanca le porte alla fantasia: «La musica è il mio modo di esprimere quello che ho dentro. Le note sono le mie parole. Chi ascolta, può farla sua e immaginare ciò che vuole, rimane comunque una mia profonda espressione».
Ad Asti eseguirà 10 brani del nuovo album, che contiene anche tre brani ripetuti in versione con orchestra d’archi, vale a dire Yuki, Eyes e Luce. Un mix di generi che va dal pop al classico, dal contemporaneo al celtico. «Ogni brano è scritto da me e parla di me, delle mie esperienze di vita – continua l’artista -. L’ho iniziato durante il lockdown, per poi ultimarlo negli ultimi tempi. Si intitola “Luce” perché la musica è universale e può portare luce alle persone. Può pacificare l’anima e i cuori».
Le composizioni di Veronica Rudian nascono anche grazie ai sogni: «Talvolta chiudo gli occhi e nel dormiveglia mi appaiono nitide alcune immagini come in un film muto, e sento una musica così forte che al mattino non mi resta che trascriverla».
Con la passione per il misticismo e il mondo spirituale, aggiunge: «La musica è anche magia, qualsiasi nota vibrando ha in sé colore che si diffonde in onde energetiche e magiche. Ogni singola nota tocca l’anima in modo diverso, regalandoci un caleidoscopio di emozioni che non posso non condividere con chiunque lo desideri».
Felice di tornare nel Monferrato dove era venuta da bambina in vacanza, e di esibirsi in un posto prestigioso di Asti qual è il Diavolo Rosso, nella cornice seicentesca della Chiesa sconsacrata di San Michele, Veronica conclude con un ringraziamento rivolto alla sua famiglia. «Desidero ringraziare i miei genitori per aver creduto in me. E vorrei tanto poter ringraziare i miei nonni che non ci sono più. In particolare, nell’album c’è il brano “Skyline” dedicato a nonna Melina, che mi è sempre stata vicina. La vedevo ogni giorno, eravamo molto legate e ha sempre sostenuto ogni passo che ho compiuto nella musica. A lei e ai miei genitori vanno tutte le mie note d’amore».
Veronica con il Tour “Luce” quest’estate girerà l’Italia con la sua musica.