Sono iniziati da cinque giorni i conferimenti alla Barbera Sei Castelli di Agliano Terme, la più grande Cantina Sociale vinificatrice di Barbera d’Asti, proveniente da circa 680 ettari di superficie vitata nel territorio astigiano.
A fare il punto sulla corrente vendemmia è l’enologo nonché direttore della Sei Castelli Enzo Gerbi.
“E’ presto pronunciarsi in maniera puntuale sul raccolto di quest’anno ma, indicativamente, possiamo dire che avremo una minore quantità, causata prevalentemente da siccità e caldo estremo, in particolar modo nell’areale ricompreso tra il Tanaro, il rio Nizza e il Belbo, dove sono caduti solamente 250 mm acqua in tutto l’anno – spiega Gerbi. – Per quanto riguarda la qualità, invece, ancora una volta la Barbera sta dimostrando resilienza e resistenza. Dai primi risultati analitici sulla vinificazione risultano caratteristiche di equilibrio, di sostanze coloranti e di struttura molto interessanti”.
Fondata nel 1960, poi, trasformata nel 1997 dalla fusione di tre Cooperative locali, la Sei Castelli conta oggi 260 soci viticoltori e vinifica circa 65mila quintali di uva all’anno, provenienti da 800 ettari di vigneto, all’85% di Barbera d’Asti.
Rispetto al vinificato, in parte viene venduto direttamente nel punto vendita di Castelnuovo Calcea, che presto verrà ampliato divenendo elegante e innovativa location in termini di accoglienza per enoturisti, winelovers e professionisti, e in parte viene fornito alle principali aziende imbottigliatrici di vino dell’astigiano. Inoltre, la Sei Castelli è socia di Viti Colte.
Ed è proprio alla Cantina Sociale di Agliano Terme che, 11 anni fa, decollò il progetto BarberAmica su impulso della Coldiretti Provinciale di Asti.
A parlarne è il vice direttore Coldiretti Asti Secondo Rabbione, nella sua altresì veste di Direttore del Centro Studi Vini del Piemonte di San Damiano d’Asti.
“Il Progetto BarberAmica nacque nel 2011 per volere della Coldiretti Asti, con l’intento di avviare un percorso di caratterizzazione e valorizzazione della Barbera, andando a contrastare l’intermediazione speculativa sul valore delle uve – spiega Rabbione. – Dai primi 2mila quintali di uva Barbera conferita, di anno in anno, interesse e fiducia sono aumentati tanto da contarne, oggi, circa 20mila, che viene vinificata sia nella Cantina di Agliano, sia in quelle di Mombercelli, di Govone e di Nizza. La vinificazione interessa anche uve Pinot, Chardonnay, Cortese, Grignolino, Freisa e Bonarda, ma la quantità maggiore è rappresentata dalla Barbera d’Asti (85%)”.
Così, il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia: “Il Progetto BarberAmica, che conta sulla collaborazione del Consorzio della Barbera d’Asti e dell’Università di Torino, ha l’obiettivo di valorizzare uva, vino e territorio. Dal 2011, anche la quotazione delle uve è stata nettamente rivalutata, ma non è ancora sufficiente. Il nostro obiettivo è quello di arrivare ad un prezzo congruo che veda riconosciuto il duro lavoro dei nostri viticoltori”.
A cura del Centro Studi del Piemonte, anche per il Progetto BarberAmica, le curve di maturazione delle uve, indispensabili per stabilire, tra le altre, la maturità fenolica, necessaria a dare indicazioni alle aziende in termini di estraibilità dei vinaccioli e delle bucce, quindi, a stabilire i tempi di raccolta.
E mentre nell’anno 2022, a causa delle condizioni climatiche, si era presentato un disaccoppiamento tra maturazione tecnologica e fenologica, quest’anno, la fotografia è più incoraggiante. “Siamo passati da un 2022, caratterizzato da una concentrazione elevata di zuccheri con maturazione fenolica più ritardata, ad un 2023, invece, interessato da un’anticipazione di maturazione fenolica ” conclude Rabbione.
“Le attese restano dunque alte e, per tanto, non resterà che attendere la prossima edizione di Anteprima Barbera, in programma nel mese di dicembre al Mercato Contadino di Campagna Amica ad Asti”, chiosa il Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone.