Quando gli abitanti di un posto sono geneticamente intrisi di storia, atteggiamenti comuni, quotidianità e tradizioni, fino a costruirne carattere distintivo, non possono che sentirsi comunità. Persone e comunità che, da settembre dello scorso anno, hanno trovato nella ratifica italiana della Convenzione di Faro un nuovo strumento legislativo di partecipazione e valorizzazione dei loro patrimoni culturali. Testo legislativo illuminato e rivoluzionario sui grandi temi che girano attorno al concetto di patrimonio culturale. Solo dopo un mese, qualcosa si è risvegliato anche dalle nostre parti con la nascita della prima Comunità Patrimoniale del Piemonte e, al momento, di tutto il Nord Ovest italiano: Faro Astesana.
Un’associazione che ha iniziato, da subito, a promuovere il ritrovarsi e che si è ritrovata ieri al Polo Universitario Rita Levi Montalcini, finalmente in presenza, per presentarsi ufficialmente nelle sue due componenti associative: direttivo e soci.
“La consapevolezza di appartenere a luoghi unici e di essere i veri detentori di un patrimonio importante, sono gli elementi che ci rendono Comunità. Patrimonio basato su diversità e ricchezze da valorizzare e tutelare per le le future generazioni. Patrimonio naturale e culturale, materiale e immateriale, di cui è sempre più importante alimentarne il valore per proiettarsi meglio nel futuro”. Questa l’introduzione di Davide Palazzetti, presidente di Faro Astesana.
“Nonostante tutto questo, una comunità con così tanti valori patrimoniali da renderla bene culturale, presa dal correre delle cose, da valori nuovi e non sempre condivisibili, da narrazioni poco avvedute tanto da mirare ad offuscarne il nome, rischiava di perdere colpi, con la conseguente necessità di doversi ritrovare. Ritrovarsi nel grande patrimonio comune, ritrovarsi nella partecipazione e nella forza di un nome. Ritrovarsi nell’Astesana”.
Ieri 9 luglio, “la conferma di volersi ritrovare si toccava, forte e appassionata, e assai gradita è stata la vicinanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti verso gli intenti associativi, come confermato, anche a nome del presidente Mario Sacco, da Marco Devecchi, membro del consiglio d’indirizzo della Fondazione”.