A curarne la presentazione il Centro Italiano Femminile – CIF e l’Associazione Cittadini Mediali – AIART. Quest’ultima associazione ha arricchito gli interventi dell’autrice attraverso la proiezione di immagini accattivanti e coinvolgenti.
A dialogare con vivo entusiasmo con l’autrice è stata la professoressa Renza Binello, presidente regionale CIF del Piemonte che, sulla base di appunti trascritti nel corso della sua personale lettura del libro, ha messo in evidenza i molteplici aspetti e puntualizzato i concetti che l’autrice ha successivamente illustrato.
“Il titolo del volume – ha evidenziato Rosa Mazzarello Fenu – vuole ricordare le bucce dei mandarini che venivano adagiate sulla ghisa rovente della stufa a legna della cucina e diffondevano un persistente profumo agrumato nell’ambiente”.
“Non si tratta di un libro di cucina, ma di un volume che parla di cucina come ambiente centrale della mia casa di bambina. L’unico luogo riscaldato in inverno dove si dialogava, studiava, lavorava a maglia… Si tratta di un libro di racconti che ruotano intorno alla preparazione dei piatti tramandati di generazione in generazione. Il volume è dedicato a mio fratello, curioso in senso inverso al mio, nello spiare le preparazioni culinarie di nonna e mamma”, precisa l’autrice.
“Il profumo dei mandarini” è il secondo libro di racconti-ricordi francavillesi di Rosa Mazzarello Fenu; il primo, “Il buio e le lucciole”, sempre legato a ricordi molto personali dell’autrice, racchiude racconti dell’ infanzia e adolescenza legati a persone francavillesi.
Nata a Francavilla Bisio, la scrittrice afferma sempre di abitare in Alessandria e vivere in Francavilla Bisio.
“La coinvolgente presentazione del libro – ha affermato Giovanna Cristina Gado, componente del CIF Asti e della Consulta Femminile Regionale del Piemonte – mi ha fatto rivivere quelle autentiche, gioiose ed emozionanti sensazioni del mio passato di bambina. È un’opera di singolare valore per la ricchezza dei preziosi richiami alla peculiarità della cucina, intesa come luogo centrale della vita familiare delle case contadine degli anni Sessanta. Racchiude, con l’inscindibile legame con il territorio, un patrimonio di testimonianze storiche con le correlate molteplici connotazioni, tradizioni, usanze, ricorrenze, affetti, valori, profumi, sapori, gusti, elaborazioni di piatti e ricette semplici, ma genuine e gustose delle tradizioni rurali, evocative – dell’alternarsi e dei ritmi -delle stagioni . Un volume che raccontando il passato, lo tramanda sapientemente ai giovani e alle giovani di oggi e delle generazioni future, per preservarlo e tenerlo vivo nella sua unicità”.
Un evento pubblico di grande interesse. Presenti, tra gli altri, associati e associate AIART e le delegazioni CIF di Torino, di Cuneo, di Alessandria, di Asti, che hanno plaudito l’autrice più volte per la sua bravura e per la promessa della sua presenza alle ulteriori presentazioni del libro di prossima calendarizzazione, anche con il coinvolgimento delle scuole.
Un pomeriggio torinese all’Istituto Francesco Faà di Bruno davvero arricchente, volato via all’insegna di valori e legami forti che hanno consolidato lo spirito solidaristico e inclusivo promosso nell’ambito della Settimana della Famiglia in Piemonte edizione 2023.