A causa dell’emergenza sanitaria, quest’anno il Club per l’Unesco di Asti non ha potuto realizzare un evento pubblico per celebrare la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2020. Per rimediare a questa situazione il Club realizza un evento virtuale e invita a vedere il video prodotto dall’Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (https://www.youtube.com/watch?v=1YNcBzWhIN4) e quello prodotto dal Club per l’Unesco di Asti in occasione della Settimana di educazione alla sostenibilità 2018 (https://www.uni-astiss.eu/archivio-eventi/1072-fuori-dalla-plastica-un-percorso-da-costruire.html).
Ogni anno, il 5 giugno si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente istituita nel 1972 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La data fu scelta per ricordare la prima Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente tenutasi a Stoccolma dal 5 al 16 giugno del 1972, quando venne adottata la Dichiarazione di Stoccolma che definì le responsabilità dell’umanità in relazione all’ambiente.
Da 48 anni la Giornata Mondiale dell’Ambiente viene celebrata coinvolgendo governi, imprese e società civile su una particolare questione ambientale. Il motto scelto per l’edizione 2020 è “Tempo per la Natura”, per ricordarci che la crisi della biodiversità è una preoccupazione non solo urgente, ma anche esistenziale. L’obiettivo che si pone la Giornata è far crescere la consapevolezza dei cittadini sul drammatico declino della natura e per stimolare azioni concrete per arrestarlo e invertirlo.
La perdita di biodiversità, con i cambiamenti climatici, è un’emergenza ambientale e sociale. Circa un milione di specie viventi (su un totale stimato di circa 8,7 milioni) sono minacciate di estinzione. L’attuale ritmo di estinzione delle specie fa ritenere gli scienziati che siamo di fronte alla sesta grande estinzione massa. Molti ecosistemi sono stati distrutti, degradati, frammentati. Con la crisi della biodiversità è a rischio la fornitura dei servizi eco-sistemici, dagli alimenti al legno, dall’acqua alla regolazione del clima al controllo dell’erosione del suolo. Ora la comunità internazionale, di fronte a questa crisi e al rischio che vengano meno i servizi essenziali per il benessere dei viventi, cerca di correre ai ripari, tentando un accordo mondiale ambizioso per il post-2020, mentre l’Unione Europea ha appena emanato la propria Strategia per la Biodiversità per il periodo 2021-2030.
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