Riceviamo e pubblichiamo
Martedì 18 aprile abbiamo partecipato alla seduta delle commissioni consiliari congiunte, in cui è stato presentato il futuro collegamento Asti – Sud Ovest in fase di progettazione.
Dalla seduta è emerso un quadro – a nostro parere – sconfortante per la città e la cittadinanza di Asti. La presentazione dell’Ingegnere di Anas e la seguente discussione con i consiglieri presenti hanno mostrato chiaramente come l’opera abbia un rapporto costi/benefici decisamente non vantaggioso per Asti:
- Il consumo di suolo e l’impatto ambientale ricadono tutti sul territorio del capoluogo, mentre i vantaggi economici e per il trasporto andranno altrove.
Attraversa un Sito di Interesse comunitario, colpisce attività di pregio agricole, lambisce plessi scolastici rinomati per essere in una zona naturalisticamente interessante, colpisce e attraversa una zona dall’alto valore paesaggistico, un sito archeologico. - I dettagli dei modelli matematici utilizzati per stimare i flussi di traffico verranno resi disponibili (ci auguriamo) in futuro, ma è risultato chiaro – almeno a noi di Ambiente Asti – come l’opera abbia un forte interesse a livello regionale, tuttalpiù provinciale, legato principalmente alla logistica ed al trasporto pesante.
- Non si tratta, come alcuni vogliono far credere, di un’opera che alleggerirà significativamente il traffico cittadino, come alcuni di noi già sospettavano. Inoltre emerge che, dei circa 190 milioni di euro necessari per l’opera, solo 40 sono al momento disponibili, e non è chiaro dove si troveranno gli ulteriori finanziamenti necessari.
Il solo lotto 1 che collega la A33 con la SP8 (Corso Alba) costa 95 milioni di euro, 40 milioni sono già stati accantonati dai fondi di Coesione (quindi legati a infrastrutture di corridoi) e non basterebbero neanche per il primo lotto. - Il collegamento Sud Ovest presente nel programma di Rasero, e venduto come un’opera a servizio della città risulta un ” Corridoio “, commissionato dalla Regione Piemonte per il quadrante Sud Ovest, la Regione nell’affidare ad Anas la progettazione ha dato come obiettivo quello di intercettare un traffico di media/lunga percorrenza.
- Il Comune per stessa ammissione del Sindaco non ha dato indicazioni sul tipo di strada e sugli obiettivi di tale strada, nonostante venga venduta come risolutiva e a servizio della città
- Per stessa ammissione del progettista di Anas, Anas (per proprie competenze e specificità progettuali) progetta una strada “corridoio” per traffico a media e lunga percorrenza, che intercetti e attiri il flusso dal SUD in attraversamento. Sono però consci che serva a quell’opera parlare con Asti e così la collegano in un unico punto , una nuova rotatoria in corso Alba. I flussi di tale traffico sul CASO (Collegamento Asti Sud Ovest) non giustificherebbero opere a 4 corsie, ma un’opera di categoria C1, essendo il flusso giornaliero stimato di circa 6000/8000 veicoli.
- Nonostante l’Amministrazione continui a ribadire che serve alla città, a migliorare il traffico cittadino, Anas ha spiegato che serve prioritariamente per traffico a media e lunga percorrenza, non collega quartieri se non Corso Alba e non dialoga con il traffico cittadino se non sulla SP8, dove avverrà presumibilmente un aumento di traffico, così come nei pressi del Casello di Asti Ovest.
- Occorre far notare che l’unico accesso alla città (Corso Alba) dialoga principalmente per l’accesso in città proprio con il Cavalcavia Giolitti, Corso Don Minzoni e Corso Savona, ricacciando traffico su tali strade.
- Che l’Amministrazione pensava di ottenere una strada a servizio della città, ma non fornisce idee di come realizzarla, si è quindi finiti in una progettazione di un corridoio per altro tipo di traffico per media e lunga percorrenza. E’ chiaro che rimangono inespressi tutte le possibili soluzioni a isolamento di quartieri, le opere di viabilità utili a una città, tipiche di un piano del traffico cittadino, della mobilità, chiaramente tale progettazione non entra nel merito delle scelte viabilistiche di una città come Asti. A proposito , ci chiediamo che fine abbia fatto il Piano del traffico…
Con un altro gruppo consiliare di minoranza abbiamo posto l’attenzione su alcuni interventi da ultimare, da realizzare molto meno impattanti attraverso un ordine del giorno, attendiamo la presa in carico di questi nodi, questi sì in capo alla capacità di gestione del Comune di Asti.
Dal 24 marzo, data di presentazione di 5 tracciati e di un’opera a dire dell’Amministrazione utile ad obiettivi diversi da quelli per cui è stata progettata, non c’è uno straccio di atto amministrativo o delibera che dia indicazione della posizione politica e tecnica del Comune su tale opera. L’ultimo atto del Comune di Asti risale al 2013, quando il consiglio comunale di Asti ha approvato l’ordine del giorno sulla Tangenziale sud ovest, per rivedere l’impostazione generale del progetto, per realizzare una strada leggera di minore impatto ambientale e utile a spostare sulla nuova infrastruttura quote di traffico dall’asse viario, attualmente congestionato, costituito da corso Savona, corso Gramsci, corso Don Minzoni, corso Torino, un ‘opera collegata con la città.
Chiudiamo con una nota positiva: decine di cittadine e cittadini hanno voluto partecipare ed essere informati su cosa “bolle in pentola”. Purtroppo l’incontro non era stato pensato per la cittadinanza – non è la prima volta, anche la presentazione del presidente di regione Cirio dello scorso 24 marzo in sala Pastrone si era ammessi solo su invito – ma gli interessati non hanno desistito e si sono accalcati. Le astigiane e gli astigiani ci sono e vogliono saperne di più, chiedono all’amministrazione momenti di discussione pubblica e di trasparenza prima di trovarsi davanti a decisioni già prese, e soprattutto si chiedono cosa succederebbe se tutti questi milioni di euro non possano essere investiti più efficacemente ed in modo più lungimirante, per interventi più “green” e di mobilità sostenibile, e soprattutto più vicini agli interessi della città.
Ambiente Asti