Studenti del Cpia di Asti hanno visitato il Museo Paleontologico

ASTI – Pochi giorni fa, le classi 2A, 2D e 3E dell’istituto statale istruzione adulti Cpia 1 Asti “Eugenio Guglielminetti” hanno visitato il Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano, dove sono stati condotti in modo avvincente da Riccardo, Paleontologo presso il Museo.

Qui si trovano fossili “viventi”, cetacei preistorici tra i quali la famosa balena di Valmontasca, e l’Acquario preistorico: una mostra che ci riporta indietro nel tempo e ci fa ripercorrere come un detective la storia della vita sulla Terra, attraverso ritrovamenti casuali ed entusiasmanti che hanno portato a studi rigorosi e risolutivi a livello internazionale dal punto di vista scientifico.

Oltre all’allestimento permanente, gli studenti sono stati rapiti dalla mostra temporanea “Il leviatano e le sirene” una delle più importanti collezioni d’Europa di fossili di cetacei con reperti unici al mondo, in mostra per la prima volta nel suggestivo scenario dell’Ex Chiesa del Gesù di Asti.

L’esposizione è gestita dall’Ente Parco Paleontologico Astigiano e si inserisce nel più ampio progetto del Centro Studi sui Cetacei Fossili Piemontesi, il primo a livello europeo, che sta diventando sempre di più punto di convergenza per gli studiosi di settore, oltre che polo di eccellenza nell’ambito della valorizzazione e divulgazione paleontologica. Infine, ambisce ad essere un progetto pilota per un futuro aggiornamento delle informazioni sui resti di cetacei fossili italiani presenti in tutti i musei italiani e stranieri.

Dopo la visita al Museo, gli studenti hanno proseguito tra le bellezze artistiche della città, illustrando a turno torri, chiese e palazzi delle varie epoche storiche. Gli studenti, guidati dagli insegnanti, hanno studiato la storia e l’arte astigiana, localizzando e osservando già in presenza durante un’uscita precedente i monumenti del centro storico. L’idea di una maggiore consapevolezza del luogo in cui si vive sfocia nella costruzione di un’unità didattica trasversale sperimentata nelle classi tra le varie discipline curricolari, grazie allo stimolo della Dirigenza e alla collaborazione e affiatamento del corpo docente.

L’intento della valorizzazione del territorio proseguirà con il programma di attività di disseminazione culturale sui temi della conoscenza del territorio e del turismo, che quest’anno l’ufficio Formazione dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, l’Agenzia Turistica Locale dei territori della provincia di Asti e di Langhe e Roero propone agli Istituti Superiori della Città di Asti un ciclo di visite guidate dedicate alla scoperta del patrimonio storico-culturale di Asti.

L’ATL ha voluto coinvolgere il CPIA per la presenza di due corsi strettamente affini a queste tematiche, Agraria ed Enogastronomia, per arricchire il programma formativo dell’istituto scolastico.

Gli studenti hanno poi condiviso in classe le loro impressioni.

“Il museo è molto interessante, ha una raccolta di oltre 14.000 fossili. Abbiamo fatto un viaggio nel tempo che porta indietro di milioni di anni e svela la storia della terra su cui ogni giorno camminiamo. Fa impressione pensare che fossili siano stati ritrovati sulle colline dove oggi si coltivano le vigne. Un’esperienza unica, grazie alla professionalità di Riccardo (il paleontologo) che ha saputo intrattenerci e illustrarci le particolarità esposte”, ha detto Liubov.

“Durante la nostra gita al museo paleontologico sono rimasta colpita dagli scheletri che si sono conservati milioni di anni, diversi tipi di animali che oggi non esistono più; ho sentito cose che non sapevo: tutto il territorio che ci circonda e la città che oggi abitiamo un tempo erano ricoperte di mari e oceani!”, ha detto Alexandra.

“Ho trovato molto interessante sapere che una volta Asti fosse un mare pieno di pesci enormi e barriere coralline e che avesse un clima tropicale dove i pesci potevano avere un ambiente sicuro per poter far nascere i propri piccoli. Mi è piaciuto anche come Riccardo ha spiegato tutto in modo chiaro e coinvolgente raccontandoci tutte le storie su come è stato trovato ogni fossile”, ha aggiunto Nadia.

Louis: “Sono rimasto senza parole quando ho visto la struttura scheletrica delle balene. Mi è piaciuto l’acquario preistorico, dove nuota anche un pesce simile al famoso Nemo; ho avuto anche l’opportunità di vedere pesci coloratissimi ed enormi”.

“Il luogo che mi ha colpito di più è il museo paleontologico e soprattutto mi è piaciuto il fossile della balenottera di Valmontasca, che è così grande!”, ha detto Fatou.

“Ho avuto modo di conoscere tipi di mammiferi di grandi dimensioni che raggiungono i dieci metri di lunghezza e mi ha colpito un pesce erbivoro che si chiama Sirenio, che assomiglia a un elefante e ha un piccolo muso che sembra una testa umana: gli uomini hanno pensato che fossero le mitiche sirene”, ha detto Bouchra.

“La cosa che mi ha colpito di più di ciò che abbiamo visto sono le ossa rimaste. Nonostante tutto questo tempo non si sono rovinate. Ad Asti sì che sappiamo conservare per bene le cose!”, ha concluso Fatbardha.

Cpia di AstiMuseo Paleontologico
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